Sbarchi, Maroni: “Rimpatri forzosi. Errore partecipare alla guerra”

di Redazione

Roberto MaroniLAMPEDUSA.Lampedusa ormai “scoppia” a causa dei continui sbarchi di migranti, il cui trasferimento va a rilento.

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, minaccia di ricorrere ai trasferimenti forzosi. Intanto, nelle ultime 24 ore sono arrivate 1.933 persone. Impressionante anche il dato degli ultimi tre giorni: da venerdì sull’isola sono arrivati 3.721 migranti. A questi numeri bisogna associare la realtà dell’isola: 5mila abitanti che ora convivono con 7mila extracomunitari.

E la situazione è destinata a peggiorare. Un barcone con circa 300 persone a bordo si trova in difficoltà a 7 miglia al largo di Lampedusa. Verso il barcone, che starebbe imbarcando acqua, si stanno dirigendo le motovedette della Capitaneria di porto. A bordo ci sono anche donne e bambini. Quanto ai trasferiementi, sono 827 i migranti imbarcati nella nave passeggeri della Grimaldi salpata alle 2.45 della notte tra domenica e lunedì dall’attracco di Lampedusa e diretta a Taranto.

CONIUGI DERUBATA IN CASA DA IMMIGRATI. All’allarme sbarchi ora si aggiunge anche quello relativo alla sicurezza. A Lampedusa, nella notte tra domenica e lunedì, una coppia di coniugi è stata derubata in casa da alcuni immigrati. Il padrone di casa, di 58 anni, li ha sorpresi mentre portavano via alcuni oggetti, mettendoli in fuga.

MARONI: “RIMPATRI FORZOSI”. Il governo, dicevamo,è pronto a procedere con “rimpatri forzosi” dei migranti arrivati a Lampedusa se da parte della Tunisia “non ci sarà un segnale concreto nei prossimi giorni”, come sottolinea Maroni, il quale ricorda che “la Tunisia aveva promesso un impegno immediato per fermare i flussi migratori, ma le barche continuano ad arrivare”. Per i rimpatri, dice il ministro “siamo attrezzati”, e fa sapere che “li mettiamo sulle navi e li riportiamo a casa loro”.

“ERRORE PARTECIPARE ALLA GUERRA”. Sul conflitto in Libia, in un’intervista al Corriere, Maroni ammette: “E’ stato un errore partecipare alla guerra, avremmo dovuto comportarci come la Germania”. Ma prima di tutto viene la questione immigrazione, una vera e propria emergenza per Lampedusa e per tutta l’Italia: “Il problema è estremamente complesso e non esistono soluzioni facili come quella dei mitra evocata dal governatore della Sicilia, Lombardo. Mercoledì mattina si riunisce l’unità di crisi a Palazzo Chigi. Io confido che il governo tunisino faccia quello che ha annunciato, però se non ci sarà un intervento vero per fermare le partenze chiederò al governo di attuare la proposta di Bossi e di procedere ai rimpatri forzosi. Siamo attrezzati per farlo. Li mettiamo sulle navi e li portiamo a casa”. Il titolare del Viminale quindi collega il problema degli

sbarchi anche alla guerra contro Gheddafi. E appoggia in pieno la posizione della Lega: “Avevamo chiesto di comportarci come la Germania. È stato un errore e mi sembra che la soluzione Frattini sia l’unica possibile se si vuole uscire da un pantano che può rivelarsi molto pericoloso”. Poi aggiunge: “Forse chi ha voluto questi raid non ha analizzato le capacità finanziarie illimitate del Raìs, non ha saputo valutare la sua forza…”. Per quanto riguarda infine il rapporto con le Regioni a proposito degli sbarchi, Maroni è perentorio: “Saranno i governatori delle regioni, in accordo con province o comuni, a decidere dove alloggiare i profughi. Ci sarà un tetto massimo di mille profughi ogni milione di abitanti. Se ci saranno rifiuti, allora saremo noi ad individuare le aree. Sono un fautore della condivisione di queste scelte impegnative, ma se questo non è possibile, saremo costretti ad agire d’imperio”.

NAPOLITANO: “NO AD AZIONI SBRIGATIVE”. Ad intervenire anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a New York per l’inaugurazione dello spazio espositivo “Industria Gallery”, che invita a non porre in essere azioni sbrigative. Di fronte alle nuove ondate di immigrati, In Italia “ci sono ogni tanto delle posizioni, delle reazioni un po’ sbrigative a livello di opinione pubblica” alle quali non bisogna indulgere. Piuttosto, secondo il capo delloStato,bisogna ricordare il nostro passato di paese numero uno in Europa per numero di emigranti e “governare” la nuova situazione che si è creata, anche se “non è semplice”. “Oggi – ha spiegato il presidente – c’è un incrocio fra l’Italia e l’Africa che prima non c’era. E l’Italia è in Europa uno degli ultimi paesi che dopo essere stati paese di emigrazione, e l’Italia in passato è stato il numero uno, sono diventati luogo di immigrazione”. “È importante – ha aggiunto – che in Italia non si dimentichi di essere stati un paese di emigranti. Il modo di considerare chi arriva non può prescindere dall’esperienza dolorosa che abbiamo fatto, che alla fine si è rivelata gratificante, perchè in un paese come gli Stati Uniti, ad esempio, gli italiani siano riusciti a farsi strada”.

REGIONE INVIA ISPETTORI SANITARI. L’assessore regionale alla Salute della Sicilia, Massimo Russo, che lunedì sarà sull’isola.”La situazione a Lampedusa .- dice – è sempre più preoccupante anche alla luce dei preventivati nuovi arrivi. Oggi invierò a Lampedusa l’infettivologo Tullio Prestileo, responsabile regionale dell’Istituto nazionale migranti (Inmp) e il dirigente dell’assessorato Mario Palermo per coadiuvare il lavoro degli esperti dell’Asp di Palermo e verificare la gravità della situazione: in esito alla loro valutazione assumeremo i conseguenziali provvedimenti. Lunedì sera comunque andrò a Lampedusa insieme al dirigente generale dell’Asp, Cirignotta, per verificare di persona le delicate condizioni igienico sanitarie”.

DELEGAZIONE DEL PD SULL’ISOLA. Lunedì una delegazione del Pd, guidata dal responsabile nazionale immigrazione Livia Turcoe da deputati nazionali e parlamentari regionali, si recherà a Lampedusa per “verificare le condizioni in cui si trovano gli abitanti e gli immigrati”.

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