Embolia polmonare, Serena Williams avrebbe rischiato la vita

di Redazione

Serena WilliamsTanta paura, ma adesso è tutto sotto controllo per Serena Williams, dimessa dall’ospedale di Los Angeles dove lunedì scorso era stata ricoverata d’urgenza in seguito ad un’embolia polmonare.

Tornata a casa, ha ammesso di aver vissuto un momento spaventoso: “Questa volta è stata davvero dura, spiacevole e mi sono presa una bella paura. Ora sto meglio, sono a casa, e sto già lavorando con i medici per cercare di mantenere tutto sotto controllo”. I medici hanno individuato un grumo di sangue nel polmone prodotto da un’embolia. Non è stata mai in pericolo di vita, anche se i sanitari la terranno sotto osservazione.

Alcuni media americani, come la Cnn, sostengono però che nella mattinata dimercoledì la campionessa di tennis sarebbe stata sottoposta addirittura adun’operazione chirurgica, ma nessuna fonte vicina all’atleta ha confermato l’intervento. Altri, come il tabloid Daily News, rilevano che normalmente questo tipo di problemi al polmone vengono risolti con la somministrazione di medicine che rendono più fluido il sangue, e non con la chirurgia. In ogni caso, sta di fatto che la 29enne ha lasciato l’ospedale ed ora è a casa.

La settimana scorsa era stata a New York per una visita medica di controllo sul piede ferito in Germania da un bicchiere di vetro. Un problema che l’ha tenuta lontana dai campi ormai da otto mesi, e che ha costretto l’atleta a subire due operazioni. Poi, appena arrivata a Los Angeles, secondo la sua agente, avrebbe sofferto di questo disturbo al polmone. Tuttavia, Serena domenica scorsa, era in ottima forma, tanto da partecipare a una festa organizzata dalla fondazione anti-Aids di Elton John dove ha seguito la cerimonia di consegna degli Oscar. E poi, sino a tarda notte, è stata a una festa organizzata dalla rivista Vanity Fair. Il giorno dopo, lunedì, il ricovero. E martedì sera, alle 11 ora della West Coast, il suo ultimo messaggio via twitter, decisamente preoccupante: “Oggi giorno duro”. Ora sembra che l’incubo sia passato.

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