Consiglio: Ciaramella assente, scontro Barbato-Privitera, bocciata mozione Fli

di Livia Fattore

da sin. Elia Barbato e Gilberto PriviteraAVERSA. Prima seduta del civico consesso in questa consiliatura senza la presenza del sindaco Mimmo Ciaramella che giovedì sera ha lasciato vuota la propria poltrona.

Un’assenza che il primo cittadino, raggiunto telefonicamente, ha spiegato dichiarando: “Sto lavorando alla delibera sul Piano Casa. Da venerdì a martedì non sarò in città, per cui dobbiamo predisporre tutti gli atti per fare in modo di essere pronti per l’appuntamento del giorno successivo, 9 marzo, data in cui è prevista la discussione sul piano casa”.

Intanto, tutti allineati e coperti con la maggioranza che assicura il numero legale in una seduta quasi piatta, se si esclude la polemica, tutta interna alla coalizione di centrodestra, tra il consigliere comunale del Popolo della Libertà Elia Barbato e il capogruppo consiliare dell’Udc Gilberto Privitera. Il primo, esprimendo il parere negativo sulla mozione sul riequilibrio delle zone G, presentata dai finiani di Futuro e Libertà, ha affermato di parlare a nome della maggioranza. Dichiarazione che non è andata giù all’esponente dei centristi che ha preso, a sua volta, la parola affermando che al massimo l’ingegnere aversano poteva parlare a nome del Pdl, ma non di tutta la maggioranza, e in particolare dell’Udc. Un episodio che sottolinea, ancora una volta, come sia alta la tensione tra le forze politiche di maggioranza, soprattutto tra il partito di maggioranza relativa e l’Udc.

Per la cronaca, la mozione, illustrata dal capogruppo consiliare finiano Rosario Capasso, è stata bocciata dalla maggioranza insieme ad un emendamento presentato dal consigliere indipendente Giuseppe Stabile, presidente della commissione urbanistica.

Stigmatizzata dalle opposizioni la presentazione da parte della maggioranza di un debito fuori bilancio che si voleva far approvare mettendolo a carico delle casse comunali. Si trattava di una sentenza di condanna del giudice di pace per non aver ottemperato al pagamento di alcune suppellettili. La sentenza condanna il dirigente nella qualità di responsabile del settore. Una dizione che sembra non lasciare dubbi sul fatto che a pagare debba essere l’ente. Alla fine, la proposta di approvare questo debito fuori bilancio è stata ritirata in vista di un nuovo riesame. L’appuntamento è, ora, per mercoledì prossimo, quando in aula verrà il Piano Casa.

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