A messa con l’ombrello nella Chiesa dell’Annunziata

di Antonio Arduino

 AVERSA. La storia continua, in chiesa con l’ombrello. Succede ai fedeli che partecipano alle celebrazioni nell’Annunziata ogni volta che piove, perché quando piove, per accostarsi all’altare, ci sarebbe necessità di aprire l’ombrello.

Questo malgrado il tetto della chiesa sia stato oggetto di un intervento di ristrutturazione, costato oltre un milione di euro, durato circa un anno e mezzo, concluso a fine dicembre del 2005. L’acqua cade dal lucernario della cupola che stranamente non è stata inclusa nei lavori di restauro, così come non è stata inclusa la sagrestia il cui tetto è notevolmente danneggiato.

Una realtà che abbiamo segnalato più volte da queste colonne, l’ultima a fine dicembre 2008, ma che in questi tre anni è cambiata solo in peggio.Si, dopo quella segnalazione era stato promesso il restauro della cupola, con annesso lucernario, insieme a quello del tetto della sagrestia. I lavori erano stati dati come quasi certi dall’allora assessore ai lavori pubblici Rotunno che anticipò la notizia che l’Amministrazione comunale avrebbe chiesto il finanziamento necessario al Ministero degli Interni nell’ambito di una gara nazionale per lo stanziamento di fondi finalizzati a questo tipo di interventi.

Aversa, affermava l’assessore, sarebbe stata in buona posizione di classifica per ottenere i fondi che avrebbero permesso di sistemare la cupola, realizzata con mattonelle rare e particolarmente costose, l’annesso lucernario e la sagrestia il cui tetto era quasi completamente scomparso. E non solo, perché il progetto presentato al Ministero, per ottenere il finanziamento, prevedeva l’attintatura di tutta la chiesa, il restauro delle pitture interne e della facciata. Insomma il recupero totale di unachiesa che fa parte di un complesso artistico monumentale sicuramente tra i più antichi della città essendo stato edificato tra il XIV e XV secolo sotto il nome Real Casa Santa dell’Annunziata.

Ma, salvo una serie d’interventi realizzati dal rettore del complesso, con l’aiuto economico dei fedeli, ad oggi nulla è cambiato malgrado la chiesa sia patrimonio comunale e rappresenti, senza ombra di dubbio, uno dei punti di attrazione più importanti per una città che spera di fare del turismo una risorsa economica e occupazionale. Perché?

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