“Le gemelline su traghetto per la Corsica”. Una barista: “Col padre a Cerignola”

di Redazione

Alessia e LiviaFOGGIA.Le gemelline Alessia e Livia erano sul traghetto diretto da Marsiglia alla Corsica, insieme al padre Matthias Schepp, suicidatosi il 3 febbraio a Cerignola.

Lo fa sapere il procuratore di Marsiglia, Jacques Dallest, citando di tre testimoni. Due passeggeri, oltre alla vicina di cabina del padre e delle due gemelle, Alessia e Livia, sono i testimoni di cui ha parlato Dallest: “La vicina di cabina spiega di aver udito il pianto di un bambino in serata, e ha detto che poco dopo ha visto le bambine. Una l’ha riconosciuta formalmente”.

Mercoledì mattina, intorno alle 8.30, la gendarmeria elvetica ha perquisito, con l’ausilio di cani, l’abitazione di Schepp, a Saint Sulpice, in Svizzera. News Mediaset, l’agenzia di notizie tv del gruppo Mediaset, riferisce che un gendarme ha preso una pala dal garage e ha cominciato a scavare in giardino.

Prima di uccidersi, gettandosi sotto un treno a Cerignola la sera del 3 febbraio scorso, l’ingegnere svizzero, 43 anni, avrebbe inviato all’ex compagna, Irina Lucidi, la cifra di 5mila euro. Da allora non si hanno più notizie delle due figlie, le gemelline Alessia e Livia, di sette anni, scomparse dal 31 gennaio. I soldi sarebbe giunti a Ginevra un paio di giorni fa, insieme a delle lettere recanti il timbro delle poste di Cerignola. A confermarlo il fratello della Lucidi ad un’agenzia di stampa svizzera: “Ricevere i soldi – ha detto Lucidi – ci preoccupa molto perché può voler dire che il padre non ha pagato qualcuno per occuparsi di Alessia e Livia come noi speravamo”.

Schepp, proprio a Ginevra, alla fine del mese scorso aveva sottratto alla madre le due bimbe, per poi raggiungere la Provenza e successivamente Marsiglia. Lì prelevava 7mila euro, usando nel giro di poche ore cinque diversi bancomat. Poi acquistava tre biglietti per una nave diretta a Salerno il 31 gennaio. Il giorno successivo arrivava in Italia, come conferma il titolare di una pizzeria di Vietri sul Mare (Salerno), sulla costiera amalfitana.”Si complimentò per la pizza che gli avevo servito”, raccontail ristoratore, sottolineando però che con lui non c’erano le gemelline. Anche tra i passeggeri e l’equipaggio del traghetto nessuno aveva notato la presenza delle bambine insieme all’uomo.E’ probabile, quindi,che le gemelline non siano mai partite per Salerno.Invece, la titolare del Bar Fiore, in corso Scuola Agraria, a Cerignola, in provincia di Foggia, conferma di aver visto nel suo bar Schepp e le sue due figlie. La donna, riferisce l’Adnkronos,non è sicura sul giorno in cui ha visto l’uomo e le due bambine entrare nel locale, è però certa che il 5 febbraio quando ha visto la foto dell’uomo pubblicata sui giornali lo ha riconosciuto e poi siè ricordata che era entrato nel bar nei giorni precedenti, in una giornata particolarmente fredda, insieme a due bambine bionde. Infine, nella notte del tre febbraio Schepp si toglieva la vita: addosso non venivano rinvenuti i soldi prelevati in Francia, ma solo 100 euro.

Intanto,in un’intervista realizzata da News Mediaset, il procuratore di Foggia Vincenzo Russo, ha spiegato che i magistrati pugliesi stanno gestendo “con il massimo impegno una vicenda – spiega – che ci sconvolge, che seguiamo con impegno professionale e partecipazione emotiva di grande intensità. Colgo l’occasione – ha aggiunto – per lanciare un appello a chiunque sia in grado di fornire notizie a noi o alla polizia per darci un minimo ausilio nella ricerca spasmodica che ci sta impegnando giorno e notte”.

E continuano le ricerche nel foggiano, soprattutto nella zona del casello autostradale di Cerignola Est. Vengono controllati pozzi e masserie, ma per il momento non sono emersi elementi utili. Tra l’altro, a conferma dell’ipotesi che le bimbe non stessero insieme al padre, ci sono i risultati delle ultime analisi effettuate dalla scientifica sull’auto abbondata da Schepp vicino ai binari, secondo cui da almeno tre giorni le bimbe non erano più in auto con l’uomo.

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