Immigrati “potenzialmente pericolosi”: appello di Diomaiuto

di Redazione

Piazza della RepubblicaFRIGNANO. “E’ dunque questa la terra di nessuno?”. Così Nicola Diomaiuto, politico per passione, rammaricato per il doloroso fatto di cronaca che giorni addietro si è registrato a Villa di Briano con l’omicidio del 42enne Vincenzo Cardito compiuto da un albanese (arrestato lunedì ad Ancona) al culmine di una lite.

“Vorrei precisare che questo sfogo non è in alcun modo correlato alla mia figura di personaggio politico. – dice Diomaiuto – Non vorrei, come successo in passato, che si possa pensare ad un intervento posto in essere al solo fine di darsi visibilità in vista delle prossime amministrative a cui, per altro, ho già deciso di non partecipare e di non andare a votare per punire la continua incapacità di questa gente che continua a far prevalere i propri interessi”.

Lo sfogo di Diomaiuto – il quale, due anni orsono, subì in casa sua un furto durante la notte, sempre messo in atto da cittadini stranieri – che nasce dallo sconforto per una situazione che lo stesso descrive “fuori controllo”. “Non è possibile – continua– che questi emigrati si trovino sul nostro territorio, spesso con documenti falsi, in bettole messe loro a disposizione da cittadini evasori che non dichiarano i canoni di fitto e che magari non comunicano neppure alle questure la presenza di questi soggetti dediti al crimine. Come fanno a campare? Dove vivono? Chi li arma?”. Due anni fa,Diomaiuto, rivolgendosi agli amministratori locali all’indomani dei fatti che lo avevano direttamente coinvolto assieme ai suoi familiari, aveva proposto la creazione di una lista di identificazione di questi soggetti potenzialmente “rischiosi”. Un elenco con generalità, residenze, padroni di casa, redditi e datori di lavoro. “Avevo chiesto – spiega ancora il politico – che anche la politica si attivasse. Per carità, non si trattava di schedare nessuno. Ma dobbiamo pur sapere chi è in casa nostra. Dobbiamo pur poter punire chi ospita fraudolentemente, traendone profitto esentasse, questi criminali latenti”.

L’appello è rivolto a tutte le amministrazioni dell’agro aversano fate censimenti e passateli alle forze dell’ordine. Probabilmente anche stavolta, un simile appello resterà inascoltato e Diomaiuto, rammaricato, chiude con una riflessione dolorosa: “Sono rimasti soli tre ragazzini e una moglie. – dice riferendosi ai familiari della vittima – Non lo conoscevo bene ma so per certo che era una persona corretta ed educata”.

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