Berlusconi: “Bersani irresponsabile”. E annuncia piano di sviluppo

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA.“E’ un irresponsabile”. Duro il commento di Silvio Berlusconi alla risposta datagli dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, dopo la sua apertura per un “piano bipartisan” finalizzato alle riforme.

“Berlusconi deve fare un passo indietro, togliere dall’imbarazzo se stesso e togliere dall’imbarazzo il Paese”, ha risposto in mattinata Bersani dopo la lettera inviata dal premier al Corriere della Sera. “Per rivolgersi credibilmente all’opposizione – ha aggiunto il leader dei democratici – Berlusconi dovrebbe potersi rivolgere credibilmente al Paese e alla comunità internazionale, ma così non è. Noi nel ruolo che abbiamo siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità ma lui deve fare un passo indietro e togliere dall’imbarazzo se stesso e togliere dall’imbarazzo e dalla paralisi il Paese”.

“RISPOSTE PROPAGANDISTICHE, MA ANDIAMO AVANTI”. Da qui la replica del presidente del Consiglio: “Prendo atto delle risposte propagandistiche e degli atteggiamenti irresponsabili e insolenti di una parte delle opposizioni di fronte all’unica proposta seria in campo per rilanciare l’economia e la società italiana e per curare nel solo modo possibile, e cioè con un grande piano nazionale per la crescita, il debito pubblico. Ma il governo e la maggioranza faranno comunque la loro parte nel Parlamento e nel Paese con il rigore istituzionale necessario e auspicato da tutti, a partire dal Presidente della Repubblica”. “Entro la fine del mese di febbraio – annuncia Berlusconi – il governo riunirà gli Stati Generali dell’Economia e presenterà il suo rapporto per la crescita, con l’obiettivo di raggiungere entro cinque anni livelli di incremento del Prodotto interno lordo del 3-4 per cento”.

RIFORMA ARTICOLO 41. Berlusconi ha parlato anche della riforma dell’articolo 41 della Costituzione sulla libertà di impresa: “Venerdì prossimo iscriverò all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri la proposta di riforma costituzionale in senso liberalizzatore dell’articolo 41, già definita dal Ministro dell’Economia: in sei mesi dobbiamo arrivare a stabilire che è lecito intraprendere e fare tutto quello che non è espressamente vietato dalla legge”.

PANNELLA: “RIFORMA ART. 41 NOSTRA PROPOSTA STORICA”. “Io a Berlusconi gliel’ho detto chiaramente: ‘devi tornare allo spirito del ’94, riprendere quel percorso. Solo così ti puoi rimettere in gioco e fare piazza pulita di tutto quello che con la politica non ha nulla a che fare”. Reduce da un incontro con il premier, Marco Pannella spiega di non aver lesinato qualche consiglio, ripetendo che “se si parla di cose concrete, le solite, quelle che fanno parte delle nostre battaglie”, il dialogo con i Radicaliè possibile. “Come sempre -dichiara Pannella all’Adnkronos – sulle cose da fare e Berlusconi sa quali sono: la riforma elettorale maggioritaria uninominale, una vera riforma della giustizia, la questione delle carceri… I temi non cambiano e Berlusconi lo sa bene”. Uno di questi, ricorda Pannella,è proprio la riforma dell’articolo 41 della Costituzione. L’intervento di oggi sul Corriere della Sera,è la “nostra posizione, documentata. C’è un testo per la modifica del 4 comma dell’articolo 41, depositato nei mesi scorsi in Parlamento da Marco Beltrandi. Il rientro dal debito pubblico – aggiunge il leader radicale -è sempre stata una nostra priorità. In tempi non sospetti abbiamo criticato Ciampi e Prodi che avevano intrapreso una strada troppo graduale. Anche Tremonti, al Parlamento europeo, si e’ dovuto sorbire una mia reprimenda”. E sull’invito rivolto dal Pd a Berlusconi di rassegnare le dimissioni e aprire la strada ad un governo di larghe intese, Pannella commenta: “Impostare la riscossa del Paese, in questi termini andrebbe bene se si potesse dire che i leader dell’opposizione sono qualitativamente all’altezza del compito che prospettano. Invece nonè così. In Italia abbiamo una maggioranza di regime e un’opposizione di regime. L’esclusione ‘ad personam’ di Berlusconiè inadeguata – conclude Pannella – perché anche i suoi ipotetici successori non mi sembrano poi tanto credibili”.

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