Parco Balsamo, interrogazione di Capasso (Fli) su lavori di completamento

di Antonio Arduino

Rosario CapassoAVERSA. Dopo un’apertura in sordina avvenuta lo scorso 27 novembre per la struttura polifunzionale di via Luca Giordano, battezzata “Parco Antonio Balsamo”, si annuncia il taglio del nastro ufficiale, ma non mancano le polemiche.

La cerimonia dovrebbe avvenire il prossimo 6 gennaio. Per quella data la struttura sarà dotata di tutto quanto ancora mancava perché fosse davvero fruibile ai cittadini, giacché, come segnalato da queste colonne, era stata aperta al pubblico pur essendo sfornita di panchine e gettacarte, avesse i servizi igienici ermeticamente chiusi, quindi inutilizzabili, fosse completamente priva di alberi e mancante di attrezzature da svago, quali un campo da bocce. Tutto regolarmente previsto e annunciato nella fase di programmazione dell’opera realizzata con un finanziamento da 250 mila euro assegnato ad Aversa nell’ambito del programma Urban Italia. Dopo la segnalazione l’arredo è arrivato, sta per essere completata la realizzazione di un campo da bocce e sono arrivati anche gli alberi.

Ma non basta perché, come confermato dagli addetti ai lavori, sono stati rimessi a nuovo i sedili in mattoni dell’anfiteatro, è stata sistemata la pavimentazione dissestata, realizzati i collegamenti dell’impianto elettrico in buona parte mancanti, realizzati pozzetti per il deflusso della acqua piovana, prevedendone un successivo lavoro di canalizzazione per l’immissione nelle fogne, oggi non esistente, sistemato l’impianto idrico ed elettrico sia dei due locali posti accanto all’ingresso del parco, destinati all’aggregazione, sia dei servizi igienici che potranno essere aperti ed utilizzati dal pubblico, ritinteggiato il muro di cinta cosicché sono state cancellate scritte e graffiti. Insomma, un restauro in piena regola costato circa 40mila euro, stando a quanto affermato dagli addetti ai lavori.

Se si aggiunge che, come annunciato dall’assessore Luciano, sono state installate giostrine per bambini, creando un’ampia area da gioco loro riservata su un prato che nascondeva, sempre a detta di chi sta effettuando i lavori, persino rifiuti sotto l’erba tagliata a metà novembre per consentire l’apertura ufficiosa dell’area che era completa da oltre tre anni, si può ben dire che il complesso è stato rimodernato.

A questo punto viene spontanea la domanda che Rosario Capasso, consigliere di Futuro e Libertà, intende porre al primo cittadino in una interrogazione che sarà presentata nei prossimi giorni. “Considerando che per realizzare la villetta di via Giordano e quella, ancora chiusa, di via Atellana si sono spesi gli stessi 250mila euro, con la differenza che mentre quest’ultima è completa di tutto l’altra ha avuto necessità di un secondo finanziamento per essere completa, si vuole sapere – domanda il finiano – chi ha effettuato il collaudo del complesso di via Giordano, autorizzando il pagamento di un’opera pubblica che non era stata completata, dal momento che come è stato possibile vedere nei giorni passati, per renderla fruibile ai cittadini è stato necessario disporre altri interventi, costati migliaia di euro usciti non più dalle casse del programma Urban ma dalle tasche degli aversani? Da quale capitolo sono stati reperiti i fondi?”. “Se un responsabile c’è, – dice Capasso – occorre che paghi. Perché non è possibile consentire che si effettuino lavori senza disporre i controlli previsti per legge, propedeutici al saldo di qualsiasi opera pubblica. Questo nell’interesse della Città e dei cittadini”.

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