Grande successo per “La Gabbia” al Teatro Civico 14

di Redazione

 CASERTA. Dopo il grande successo delle prime due repliche,La Gabbia,spettacolo scritto e diretto daTony Laudadio,è andato nuovamente in scena per le ultime due repliche previste dal cartellone delTeatro Civico 14di Caserta sabato 18 (ore 21) e domenica 19 (ore 19).

Presentata in anteprima per il pubblico napoletano delFringe Festival 2010,la nuovissima produzione, targataMutamenti, porterà sul palco la storia di Chef, interpretato daRoberto Solofriae che conLaudadiofirma la regia della pièce, boss della camorra che cerca la propria legittimazione agli occhi dell’intero mondo attraverso il mondo della cultura. Nasce così la storia di un rapimento di un intellettuale, interpretato daRosario Lerro, costretto a riscrivere la storia del clan e raccontarne le epiche gesta sfruttando le massime capacità della sua penna. Chiusi nel bunker del boss si alternano diversi personaggi caratterizzati tutti dai differenti profili psicologici.

Farà compagnia al giovane e talentuoso scrittore la raffinata, algida e disadattata moglie di Chef, interpretata daManuela Schiano, con la quale l’artista istaurerà un rapporto di complicità e di condivisione del dolore legato alla perdita. Privazione, rappresentata principalmente dalla lontananza con i propri cari e dal concetto di ‘vita normale’, che viene portata a termine grazie all’utilizzo dei due aguzzini,Luigi CredendinoeAntimo Navarra, che di volta in volta saranno complici, vessatori o vessati del loro prigioniero. CosìLa Gabbiaassumerà ora le sembianze di un bunker, ora quelle della morale comune, ora quelle dei limiti che ognuno di noi si impone per non uscire al di fuori del comune sentire.

“Il primo impulso che mi ha spinto alla scrittura di questo testo – affermaTony Laudadio, autore deLa Gabbia– è stata una riflessione amara: viviamo in guerra. Almeno nella nostra zona, nel nostro territorio, si ha la percezione che in qualsiasi momento di una qualsiasi giornata si può finire in mezzo a una battaglia, tra clan, tra clan e forze dell’ordine o anche tra questi due e i comuni cittadini”.

Insomma, il Teatro Civico 14 continua sulla scia delle tematiche alle quali ci ha abituato: rappresentazioni impegnate ma godibili, dove si riflette e si ride in un continuo intreccio di sacro e profano, di serio e faceto, di tragico e comico. Lo spettatore, che vive in prima persona il palcoscenico, giunge alla fine di questo spettacolo chiedendosi se quella “gabbia” rappresenta soltanto una scenografia teatrale, o piuttosto non è la triste rappresentazione di una realtà opprimente che ci circonda.

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