Atene, plichi esplosivi: uno era per Sarkozy

di Redazione

Nicolas SarkozyATENE. Insurrezionalisti greci di nuovo all’offensiva con un multiplo attacco dinamitardo lunedì ad Atene dove uno di quattro pacchetti esplosivi, intercettato dalla polizia, era diretto al presidente francese Nicolas Sarkozy.

L’allarme è scattato a fine mattinata quando un plico con esplosivo a basso potenziale e diretto all’ambasciata messicana di Atene è detonato nella sede di un corriere espresso ferendo leggermente un’impiegata. L’antiterrorismo è intervenuto tempestivamente e un secondo pacchetto, diretto all’ambasciata d’Olanda, è stato individuato prima che esplodesse presso un altro corriere. Due persone armate sono state fermate, grazie ad un identikit, in possesso di altri due plichi bomba, uno per Sarkozy e uno per l’ambasciata belga.

Sospetti concreti gravano sul gruppo armato insurrezionalista Cospirazione dei nuclei di fuoco, autore di numerosi attentati e del quale i due arrestati farebbero parte. La prima esplosione, avvenuta mentre la giovane impiegata manipolava il plico, sarebbe verosimilmente collegata alla recente uccisione di un anarchico da parte della polizia messicana. Il plico per Sarkozy sarebbe invece dovuto alla repressione della protesta in Francia contro le riforme. Ma se i destinatari dei plichi sono tutti paesi stranieri, la polizia non sottovaluta la circostanza secondo cui gli attentati sono coincisi lunedì con la convocazione in un tribunale della capitale della compagna di Costas Gournas, uno dei capi del principale gruppo armato greco, Lotta Rivoluzionaria (EA), arrestato lo scorso aprile.

L’interrogatorio della donna è stato rinviato a mercoledi ma aveva provocato una mobilitazione degli anarchici preoccupati anche per le condizioni di salute di Gournas e del capo di EA, Nikos Maziotis, entrambi in sciopero della fame da 22 giorni nel carcere ateniese di Korydallos per chiedere la possibilità per il primo di essere trasferito definitivamente ad Atene per incontrare più facilmente la compagna e il figlioletto di due anni. E gli inquirenti ricordano che un pacco-bomba aveva ucciso nei mesi scorsi l’assistente del ministro dell’Interno Michalis Chrisochidis: attentato rivendicato da un gruppo sconosciuto, dietro il quale la polizia vedrebbe però la mano di EA o di un’organizzazione fiancheggiatrice in risposta all’arresto di Maziotis, Gournas ed altri membri dell’organizzazione.

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