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Feltri: “Marcegaglia doveva chiamare me, non Confalonieri”
MILANO. “Comprendiamo i suoi tremori. Comprendiamo meno che, avendo sentito parlare di dossier, anziché telefonare a me per verificare le nostre intenzioni, lei si sia rivolta all’editore Fedele Confalonieri affidandogli il compito di sondare”.
Questo l’intervento del direttore Vittorio Feltri sul quotidiano Il Giornale, parlando di Emma Marcegaglia e del caso del presunto dossier contro la presidente di Confindustria.
Feltri scrive sulla prima pagina che la ragione per la quale la presidente di Confindustria lo abbia ”scavalcato”, pur avendo con lui una ”certa consuetudine”, contattando Confalonieri,è una sola: ”E’ convinta che i direttori dei giornali siano maggiordomi di lusso e prendano ordini dall’alto, per cui se serve un favore conviene bussare direttamente alla porta del padrone. Dato che anche leiè editore (del Sole 24 Ore), si vede che questa sua convinzione nasce dall’esperienza”.
”Aveva ragione di essere terrorizzata all’idea che Il Giornale pubblicasse un dossier su di lei, – si legge nell’editoriale – infatti la sua famigliaè piena di guai”. ”Sapendo cosa stesse bollendo nel pentolone giudiziario, – prosegue Feltri – forse non era e nonè tranquilla. E chi ha la coda di paglia, si sa, ha paura persino delle ombre e vede minacce dappertutto”.
Infine, Feltri si rivolge agli imprenditori italiani chiedendo se sia ”normale che la loro rappresentante sia una che ha paura di un dossier”. Un tempo, conclude, ”Confindustria era una cattedrale, non un sepolcro imbiancato, e il ‘priore’ era una persona specchiata, senza macchia, lontana da miserie giudiziarie; una persona che non si curava di dossier e roba simile perche’ non aveva scheletri nel proprio armadio ne’ in quello della stanza accanto”.
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