Caso Ruby, Berlusconi: “Non cambio il mio stile di vita”

di Redazione

Silvio Berlusconi e RubyROMA. Silvio Berlusconi al contrattacco sul nuovo scandalo della giovane marocchina Ruby e delle telefonate che sarebbero partite da palazzo Chigi per sottrarre la minorenne alla questura di Milano, dove era stata portata in seguito a un furto.

“Nessuno mi può far cambiare stile di vita”, dice il premier oggi a Bruxelles. Poi nega di aver mai fatto una telefonata in questura a Milano per far liberare la ragazza. “Tutte balle”, taglia corto.

“Sono orgoglioso del mio stile di vita. Faccio una vita terribile, ho orari disumani. Io sono una persona giocosa, se ogni tanto sento il bisogno di una serata distensiva come terapia mentale per pulire il cervello da tutte le preoccupazioni, nessuno alla mia età mi farà cambiare stile di vita del quale vado orgoglioso”, ha sottolineato il premier.

“Sono un ospite unico, direi irripetibile, gioioso e pieno di vita: amo la vita e le donne. Sono una persona giocosa. Il bunga bunga è una vecchia storiella bellissima di tanti anni fa che voi sapete bene e che mi ha fatto ridere molto. Anche stavolta mi fa ridere molto”, ha aggiunto.

Berlusconi conferma però di aver inviato Nicole Minetti, l’ex igienista dentale ora consigliere regionale in Lombardia, alla Questura di Milano per aiutare Ruby. “È stata mandata da me per dare aiuto a una persona che poteva essere consegnata non ad una comuntà o alle carceri che non è una bella cosa, ma data in affidamento. Avendo un quadro di vita tragico, l’ho aiutata”, ha detto il premier parlando con i cronisti a Bruxelles. Ma, aggiunge in riferimento a quanto scritto oggi da alcuni quotidiani, “non ho regalato auto o altro”.

“Su quanto avviene a casa mia non devo chiarire niente, perché a casa mia entrano solo persone perbene che si comportano, soprattutto, correttamente”, ha poi detto Berlusconi. “Ogni giorno compio uno sforzo disumano per respingere gli attacchi nei miei confronti. So chi c’è dietro. C’è una volontà precisa di aggressione. Ma gli attacchi mi rafforzano”, ha continuato il premier.

Ruby, la 17enne marocchina al centro della vicenda, è stata ospite, nel 2008, della comunità di padre Eligio di Badolato (Catanzaro), per il recupero per giovani disagiati, alcolisti e tossici. Ruby si sarebbe fatta notare per la voglia di mettersi in evidenza, forse anche con esibizioni in locali pubblici. La sua famiglia, padre venditore ambulante e madre casalinga, ha anche vissuto in Calabria prima di trasferirsi a Letojanni (Messina) dove vivono.

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