Allarme bullismo alla scuola media “Tozzi”

di Redazione

 FRIGNANO. Ennesimo episodio di bullismo nelle scuole di Frignano. A distanza di pochi giorni, l’istituto “Luca Tozzi” è costretto a registrare un nuovo caso di prevaricazione e violenza da parte di un piccolo alunno dell’istituto ai danni di alcuni suoi compagni di scuola.

Era capitato già qualche settimana fa e a farne le spese era stato un bambino della prima media, colpito ad un occhio da un suo coetaneo desideroso di dare una dimostrazione pratica della sua forza fisica. Ieri la situazione incresciosa, sebbene in forme diverse, si è ripetuta. A farne le spese un altro alunno, minacciato e posto sotto stress psicologico dalle continue angherie di un altro scolaro dalle mani facili.

“E’ successo anche a mio figlio che frequenta la Luca Tozzi”, spiega Nicola Diomaiuto, politico locale e presidente della associazione socio culturale Aset. Il bambino, riferisce il padre, era stato “colpito al volto, davanti ad un incolpevole insegnante dopo aver ricevuto ripetuti insulti”. Diomaiuto aveva taciuto sull’accaduto nei giorni scorsi, ma questo riaccendersi della emergenza lo ha fatto riflettere sulla necessità di uscire allo scoperto. “E’ intollerabile – ripete – che uno mandi a scuola il proprio figlio per farlo pestare da bambini esagitati che, con questi gesti, cercano forse di emulare un mondo adulto, loro vicino, che come modello continua ad offrire la legge del più forte”.

La scuola media, negli ultimi anni, è stata interessata dalla migrazione di studenti verso altri istituti dell’agro, principalmente Aversa, e fenomeni simili rischiano di aumentare ancor più, se possibile, i dubbi dei genitori sulla serenità dei propri figli, determinando naturalmente l’incremento del fenomeno evasivo. “Bisogna – aggiunge Diomaiuto – che i rappresentanti di istituto, parlo naturalmente dei genitori, si incontrino e riflettano sul fenomeno della violenza nelle scuole. I bambini non devono essere lasciati soli. Si rischia di indurli a pensare che il mezzo più idoneo a dirimere le questioni, fin da piccoli, è la violenza. Dobbiamo educare alla civiltà le giovani generazioni, se non vogliamo che anch’esse, una volta adulte, non abbiano un’idea concreta rispetto al comune vivere civile”. Un’esortazione che attende una risposta concreta da parte delle autorità scolastiche dell’istituto e da parte dei rappresentanti dei genitori degli alunni.

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