Agguato nel centro storico di Aversa: uomo ferito e travolto da un’auto

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Raggiunto da quattro colpi di pistola e, poi, investito dall’auto del gruppo di fuoco. E in fin di vita, in un letto del reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Pozzuoli, Bruno D’Aniello, 44 anni, aversano, …

… che sembra frequentasse gli ambienti della tossicodipendenza, e che negli ultimi tempi, stando agli inquirenti, era senza un’abitazione fissa. Nel suo passato, nemmeno tanto recente, un’accusa, poi rivelatasi infondata, di aver ferito a colpi di pistola un giovane aversano. Un ferimento che, nella seconda metà degli anni novanta, (per ironia della sorte?) avvenne quasi nello stesso posto dove si è verificato l’agguato di giovedì sera. La vittima di allora, nonostante le indagini delle forze dell’ordine portavano a D’Aniello, affermò che il suo feritore non era quest’ultimo.

Secondo una prima ricostruzione operata dagli agenti del commissariato di Aversa, coordinati dal dirigente Luigi Del Gaudio, nella tarda serata di giovedì, intorno alle 23, D’Aniello stava camminando a piedi nello slargo tra via Perugia, viale Europa e i Platani, quando un’autovettura, con a bordo un commando composto da almeno due persone, si è avvicinata. Probabilmente la vittima conosceva gli occupanti e non ha tentato di fuggire. Ma dalla vettura sono partiti quattro colpi di pistola che hanno tutti raggiunto il bersaglio. D’Aniello è stato colpito al bacino, alla zona ascellare e ad un braccio. Un agguato in piena regola con l’intento di uccidere. Infatti, non contenti dei colpi di pistola che avevano raggiunto la vittima, l’hanno anche travolto mentre era oramai a terra in una pozza di sangue. Quest’ultimo raccapricciante episodio ha causato anche lesioni, forse irreparabili, alla colonna vertebrale del malcapitato. Ma nemmeno questa circostanza è riuscita a fermare la furia omicida di qualcuno, un “intoccabile”, che potrebbe essersi sentito offeso da qualche atto che D’Aniello potrebbe aver commesso con uno sgarbo che gli è costata una condanna a morte.

Soccorso da alcuni automobilisti di passaggio che hanno avvertito il 118, l’uomo è stato dapprima trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa e da qui, tenuto conto della necessità di un posto in terapia intensiva (tutti occupati ad Aversa), trasferito, a causa delle gravissime condizioni, al nosocomio puteolano, dove è tutt’ora ricoverato.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico