Iavarone: “La maggioranza getta fango sugli avversari”

di Redazione

Roberto Iavarone SANT’ARPINO. Se portare a termine la metanizzazione, il parco archeologico, il Museo Archeologico, la circumvallazione esterna, il nuovo progetto Piazza Umberto I, avviare l’adozione del Puc e tanto altro ancora, è inconcludenza amministrativa, …

… allora davvero l’amministrazione attuale che in due anni e mezzo ha realizzato un matrimonio ed una rotonda è meno che niente (Fred Bongusto a scrivere “una rotonda sul mare” ci ha impiegato una settimana, ed è un capolavoro)”.

Così l’ex assessore Roberto Iavarone replica alla maggioranza di “Alleanza Democratica” guidata dal sindaco Eugenio Di Santo, nell’ambito di un botta e risposta intrapreso dopo le dichiarazioni dell’ex delegato ai lavori pubblici e cultura che aveva parlato di “degrado amministrativo” culminato con la delibera che consente di “fittare” il Palazzo Ducale per feste nuziali e ricevimenti privati.

“Intanto, – aggiunge Iavarone – prendo atto che di colpo si chiamano di nuovo Alleanza Democratica. Ma non avevate sfiduciato il capogruppo? Non è passato il sindaco con l’Udc? Non si era candidato a consigliere provinciale con l’Udc? Non si erano formati gruppi autonomi? Non avete cacciato il buon Spanò che era stato uno dei fondatori di Alleanza Democratica? Ma su questo aspetto sarà mia cura verificare se tutti quelli che all’epoca hanno aderito ad Alleanza Democratica la pensano davvero come lui o invece hanno già preso le distanze da lui. Vedremo”. Nel frattempo, devo ammettere, da santarpinese, che è una grande soddisfazione constatare che questo sindaco si esprime (a sproposito, tramite la penna di altri, ma lo fa), nonostante il rammarico di dover constatare anche che il potere dà molto alla testa”.

E qui Iavarone si difende: “Mi si accusa di essere ‘invisibile’. Talmente invisibile che ad una semplice mia considerazione, riflessione, su di un atto amministrativo (il matrimonio di un novello assessore, a cui intanto porgo i miei migliori auguri) consumato in spregio a qualsiasi regola civile, democratica, amministrativa e culturale (ma di questo si occuperà la magistratura) si ricompone una maggioranza ed una sigla per rispondere? Evidentemente così invisibile poi non sono! E poi da chi viene l’accusa di invisibilità? Da un sindaco che in due anni e mezzo non ha pronunciato una sola parola in Consiglio Comunale al punto che è fatto oggetto di barzellette sparse sulla rete? Incredibile! O vogliamo parlare della visibilità degli assessori? Certo, il matrimonio al Palazzo Ducale è stato di grande visibilità! Ma lascio ai cittadini il giudizio (anche perché io gli assessori nemmeno me li ricordo, a parte Fioratti)”.

E continua: “Mi si accusa di predicare bene e razzolare male. Ma con questa espressione si intende che uno dice una cosa e poi ne fa un’altra? Come per esempio predicare in campagna elettorale l’inopportunità delle zone C e la necessità invece di un recupero degli insediamenti abusivi e poi una volta eletti fare esattamente il contrario? Bene, allora ti devo ricordare, egregio Di Santo, che tu in campagna elettorale ti sei espresso contro la realizzazione delle cosiddette zoce C (ci sono tue dichiarazioni alla stampa che lo confermano), ritenendo prioritaria la soluzione dell’antica questione di Zona Castellone. Poi una volta eletto hai fatto esattamente il contrario. Te ne sei dimenticato? I cittadini non dimenticano. Come vedi, sei tu, che predichi male, quando ci riesci tramite bocca altrui, e razzoli malissimo! Ma pur volendo prendere atto che si può cambiare idea in politica, dovresti poi dimostrare, magari in un confronto pubblico, che a Sant’Arpino c’è la necessità di nuovi insediamenti abitativi (centinaia di nuovi vani?), piuttosto che di un riequilibrio del territorio partendo dalla necessità di un recupero degli insediamenti abusivi (zona castellone) e di una risposta ai tanti piccoli proprietari onesti, che pure da anni aspettano la soluzione ai loro problemi (su questi temi mi farò carico di organizzare un convegno in località Castellone in cui sarà mia cura invitarti sperando che non farai mancare la tua presenza e le tue preziose parole)”.

“Intanto prendo atto che è questo, evidentemente, l’attivismo dinamico di cui sarei manchevole, l’edilizia a tutti i costi. Allora preferisco rimanere un attivista-statico, pur di salvaguardare il territorio! Sugli attacchi alla mia professionalità ed al mio lavoro non vale la pena rispondere. Per il rispetto che ho per il lavoro (qualunque esso sia, anche il più umile) e per il rispetto che devo alle persone che mi collaborano. Certo, avrei risposto e volentieri se la domanda fosse venuta da un contesto altrettanto professionale (a proposito ma il nostro Sindaco che lavoro fa? La mia è una curiosità tutta professionale, da dottore commercialista)”.

Quanto al Revisore dei Conti: “Io faccio in quanto dottore commercialista iscritto all’albo presso il Ministero della Giustizia, ed avendo sostenuto un esame per l’iscrizione. Sono stato votato tale sia quando facevo politica, sia quando da anni non ero più politicamente impegnato. A Marcianise, in particolare, sono stato riconfermato dalla Commissione Straordinaria (dal Prefetto per capirci), a Villa Literno sono stato Revisore in quanto votato dal Consiglio Comunale (non dalla Giunta, caro Di Santo, dal Consiglio Comunale, è un atto che spetta al Consiglio Comunale la nomina del Revisore “tale e quale” alla modifica di un Regolamento per svolgere un matrimonio nel Palazzo Ducale, sei molto confuso su queste cose) così come pure sono Revisore Unico dei Conti, da qualche mese, a Succivo, sempre per nomina del Consiglio Comunale, voto segreto tra l’altro. A Sant’Arpino non ho mai fatto il Revisore e mai lo farei considerata la necessità e la voglia di un ritorno ad un impegno politico. E’ da verificare invece se altri fanno, e/o hanno sempre fatto, altrettanto, tenendo separati impegno pubblico e fatti privati”.

Sul Teatro all’aperto: “Su questo intanto non mi si è data risposta. Il Teatro all’aperto si fa o non si fa? Il finanziamento poteva essere richiesto di nuovo egregio Di Santo. Ogni anno si poteva riproporre la richiesta. La Legge Regionale finanzia ogni anno questa possibilità. Ma allora proprio tutto doveva prepararvi la giunta Savoia?”.

Ultima la sua decisione di non ricandidarsi: “Su questo aspetto devo prendere atto che Di Santo non solo non parla e quando lo fa, per bocca o penna di altri, lo fa a sproposito, ma in compenso ha una grande faccia tosta, in quanto finge di dimenticare che io mi sono dimesso dalla Giunta Savoia in dissenso con l’allora Sindaco proprio sulle cosiddette Zone C. E che da ciò ne è scaturita, coerentemente, la scelta di non ricandidarmi. Non voglio credere che Di Santo pensava ad una mia candidatura nella sua lista? Una mia presenza in una lista che andava da Alleanza Nazionale (partito di cui ho avuto grande rispetto, ma che non ho condiviso politicamente, così come grande rispetto ho di chi ne ha fatto parte a Sant’Arpino, e mi riferisco in primis a Rodolfo Spanò e al grande ‘Ninetto’) ai Comunisti Italiani? Perché se è davvero questo che intendeva, allora non solo non parla, ma nemmeno pensa, e se pensa, pensa male. Perché allora si, considerata la mia storia politica, che avrei dovuto dare conto ai cittadini di una mia presenza in una tanto condita minestra, con lui candidato sindaco. Altro non avrei avuto da spiegare, non ho scheletri negli armadi io, non ho cose personali di rilevanza amministrativa o penale che possono interessare i cittadini, egregio Di Santo. Non ho carte, lucidi, progetti, interpretazioni, giochi di prestigio, ex sindaci, amministratori, parenti, amici ed amici degli amici, o quant’altro, che abbiano potuto favorire un mio eventuale arricchimento (la mia dichiarazione dei redditi è pubblica) ai danni (questo si sarebbe stato davvero ai danni, altro che master!) dei cittadini santarpinesi, di cui dovermi vergognare, o andare fiero (dipende dai punti di vista, anche questi culturali, egregio Di Santo, ma non culturali come il Palazzo Ducale. Questo concetto fattelo spiegare da chi scrive per te!). Ma queste cose i cittadini le sanno! E di queste cose prima o poi, in un modo o nell’altro, si chiede conto”.

Iavarone conclude: “Io sono sempre pronto a qualsiasi confronto pubblico e mi piacerebbe tanto averne uno con il nostro sindaco su questi temi(la stampa usiamola per fini nobili, non per volgarità varie). E sappi che il fango per gli avversari, o per chi fa semplicissime considerazioni politiche, di cui nutri il tuo agire da sempre (non sapendo fare altro evidentemente) non intimidisce nessuno, me sicuramente no, al massimo rischia di sporcare te e chi ti sta intorno. Orate, fratres…che la mortadella è finita”.

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