Manovra, Napolitano: “Basta tensioni, si punti a risanamento e crescita”

di Redazione

Giorgio NapolitanoROMA. Il capo dello Stato auspica una manovra equilibrata ed equa per la coesione sociale, che coniughi risanamento finanziario e crescita economica. E, allo stesso tempo, chiede che il testo deve dominare l’agenda parlamentare fino alla pausa estiva.

“Dall’equilibrio e dall’equità della manovra – spiega Giorgio Napolitano nel Salone degli Specchi del Quirinale (dove ha incontrato una delegazione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro guidata dal presidente Antonio Marzano per la presentazione del rapporto sull’attività svolta nel quinquennio 2005-2010) – potranno discendere effetti importanti in termini di dialogo e coesione sociale”.

Secondo il presidente è “urgente” bloccare l’aumento del debito pubblico e avviarne la riduzione, anche in Italia, “nonostante da noi la situazione si presenta ben più solida dei Paesi più esposti della zona Euro, per aspetti essenziali, come lo stato finanziario delle imprese, a cominciare da quelle bancarie, e delle famiglie”. Ma in tutti i Paesi, insieme al tema del consolidamento dei bilanci pubblici, “si sta imponendo al centro delle preoccupazioni comuni a larga parte della comunità internazionale” il tema della contestualità tra consolidamento dei bilanci pubblici e rilancio della crescita economica, due punti che sono “abbinati in tutte le formulazioni dei più recenti documenti, innanzitutto dell’Unione Europea”.

Napolitano sottolinea come non ci si può occupare della crescita senza affrontare il consolidamento “ma la combinazione risulta controversa e difficile e dipende anche dall’apporto che a una ripresa europea ancora flebile verrà dato da qualcuna tra le maggiori economie dell’Ue, se non ci si preoccuperà troppo del rafforzamento delle finanze e della competitività del proprio Paese. E dipenderà – ha concluso – dagli specifici contenuti della manovra di stabilizzazione in Paesi come il nostro”.

L’appello a tutte le forze politiche e sociali, nonché a tutte le componenti istituzionali, è dunque quello di “concentrarsi sulla discussione più seria e aperta attorno ai termini della manovra finanziaria ed economica affidata al decreto da convertire in legge entro fine luglio”. Questo tema, dice il presidente della Repubblica, “non può non dominare l’agenda parlamentare nel breve tempo che separa le Camere dalla pausa estiva”. Ciò significa – aggiunge Napolitano – “esprimere nella massima misura possibile il senso di una comune responsabilità nazionale” nell’attuale, grave momento, evitando che il confronto su una materia già tanto ardua, qual è quella dei provvedimenti urgenti per la finanza e l’economia, sia negativamente condizionata da tensioni politiche già acute su tutt’altra materia”.

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