Intercettazioni, Berlusconi blinda il testo: “Sovranità in mano ai pm”

di Redazione

BerlusconiROMA. Durante l’ufficio di presidenza del Pdltenuto aPalazzo Grazioli, il premier Silvio Berlusconi ha “blindato” il testo del ddl sulle intercettazioni, che dunque arriverà alla Camera senza ulteriori modifiche.

Il provvedimentosarà sottoposto al voto in Senato e successivamente a Montecitorio, per il quale “è stato trovato un punto di equilibrio”, c’è stato “un lungo lavoro di mediazione” all’interno del partito, ma ora “non dobbiamo perdere più tempo e bisogna votarlo senza ulteriori modifiche”, ha detto il Cavaliere, invitando i fedelissimi a serrare i ranghi.

Alla riunione erano presenti anchei coordinatori Denis Verdini, Sandro Bondi e Ignazio La Russa, ministri del partito, governatori, capigruppo e vice, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e altri esponenti del Pdl.

I finiani, sembra,confermerebbero un sostanziale sì, continuando però a nutrire dubbi sul meccanismo delle 48 ore che di volta in volta andrebbero ad aggiungersi ai tempi limite stabiliti per la possibilità di intercettare. “Non conosco ancora nel dettaglio gli emendamenti e le ultime limature al testo, ma il dato politicoè che siamo dentro il partito e conosciamo le regole e il dovere di lealtà: per questo non è in discussione il voto sul provvedimento sulle intercettazioni, che è qualificante dell’azione di governo, quanto la condivisione o il dissenso nel merito del provvedimento”, dice Pasquale Viespoli, sottosegretario al Welfare, vicino al presidente della Camera.

Intanto, il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo assicura che per gli editori di giornali “c’è una sanzione pecuniaria che è correlata alla gravità del reato, mentre non è prevista alcuna sanzione di tipo penale per gli editori”. Resta invece il carcere di tre anni per il giornalista che pubblica intercettazioni delle quali è stata ordinata la distruzione, ma secondo il sottosegretario nessuno violerà quel divieto: “Mi auguro che di fronte a una notizia di cui sia stata disposta la distruzione o l’espunzione dal processo il giornalista non la utilizzi”.

Pd e Idv hanno confermato il secco “no” al provvedimento, l’Udc ha chiesto che sulla norma specifica si cerchi una nuova soluzione che non ostacoli il normale corso delle indagini.

“LOBBY DI MAGISTRATI E GIORNALISTI CONTRO DI NOI”. Dopo l’ufficio di presidenza del Pdl, nel quale è stata decisa la linea da seguire sul ddl intercettazioni, Berlusconi ha raggiunto l’assemblea di Federalberghi dove ha difeso il provvedimento. “Lobby dei magistrati e dei giornalisti ci hanno impedito di giungere ad un testo che difenda al 100% il nostro diritto di libertà” ha dichiarato il presidente del Consiglio, ammettendo però che il testo approvato, secondo lui, non mantiene le promesse fatte in campagna elettorale. Nel corso della riunione del Pdl sulla legge sulle intercettazioni – ha spiegato – c’è stata “una sola astensione, la mia e me ne spiaccio ma il programma del Pdlè vincolante e questa legge non adempie a tutte le promesse”. “La sovranità nel nostro Paese – ha aggiunto – dovrebbe essere del popolo, che la conferisce al Parlamento, ma oggi non è più del Parlamento. La sovranità è passata a questa corrente della magistratura e ai suoi pm, che attraverso la Corte costituzionale abrogano le leggi” approvate dal Parlamento. “Il Presidente del Consiglio non ha nessun potere”, i padri costituenti “hanno frammentizzato tutto il potere senza riservarne alcuno al Presidente del Consiglio”. “Fare una legge in Italia è un calvario quotidiano. Quando una legge esce dal Consiglio dei ministri magari tu avevi pensato un cavallo e dall’iter parlamentare esce un dromedario”.

ABRUZZO: “PROTEZIONE CIVILE A RISCHIO”. Berlusconi, davanti alla platea di Federalberghi, non ha parlato solo di intercettazioni. Sulla Protezione civile, ad esempio, ha detto che non si recherà in Abruzzo finchè dureranno le accuse per omicidio colposo avanzate nei confronti dei suoi dirigenti dalla magistratura. Il premier ha svolto un ragionamento in base al quale dopo il dolore causato dal terremoto ai famigliari di chi ha perso la vita, “se uno ha avuto un famigliare morto sotto le macerie ed è anche in una condizione di debolezza gli può anche venire di sparare un colpo… per cui la Protezione civile non andrà più in Abruzzo finchè c’è l’indagine per omicidio colposo”. Parlando di manovra invece ha detto che la tassa di soggiorno di Roma è stata fatta alle sue spalle. “Alemanno mi ha promesso che non ci sarà nulla di intentato. La tassa di soggiorno sarà presa solo come decisione finale dopo un approfondito, approfondito, approfondito dialogo con voi”. Sulla volontà di introdurre una norma per la liberalizzazione dell’impresa ha aggiunto: “Io e Tremonti stiamo lavorando ad un cambiamento epocale. C’è un articolo della Costituzione che ce lo consente, e quindi esaltando questo articolo di libertà io credo che potremo tra poco annunciare questa norma fortemente propositiva per rilancio imprese”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico