Il “Top kill” della politica teverolese

di Antonio Taglialatela

Lusini e MelilloTEVEROLA. A Teverola tutto tace, come al solito. A memoria di chi scrive, sono almeno dieci anni che le cose negative ma anche positive che accadono nella ormai “città” dell’agro aversano vengono fatte passare sottobanco, …

… non solo da chi governa ma anche dall’opposizione. Le delibere di giunta ma persino le convocazioni delle sedute del Consiglio comunale non vengono comunicate alla stampa, quasi come si volesse renderle “una cosa privata”. Come avviene esattamente dall’indomani dell’insediamento della “nuova”, si fa per dire, amministrazione comunale, targata ancora Biagio Lusini, che di “nuovo” ha poco o niente anche in seno all’opposizione, in cui per quattro quinti militano due ex assessori (il capogruppo Melillo e Picone) e due parenti di ex assessori (Menale e Barbato), lasciando a parte Pezzella che comunque rappresenta l’area dell’ex consigliere Gennaro Caserta.

In realtà, qualche barlume di opposizione vera si è visto negli ultimi anni, soprattutto con gli ex consiglieri Improta e Francesco Caputo, ma i loro attacchi hanno scalfito poco o niente la “corazzata Lusini”. Così come di opposizione cerca “timidamente” di farla il gruppo consiliare guidato da Melillo: vedi le richieste, inviate al prefetto, di annullamento dei primi due consigli comunali per la mancata nomina della commissione elettorale, e le accuse di “epurazione” messa in atto da Lusini negli uffici comunali per “punire” fratelli, parenti e amici di chi non ha votato per l’attuale coalizione di governo. Ma gli stessi Melillo & Co., tuttavia, gli “assi” se li starebbero tenendo troppo nella manica. E qui torniamo al sistema teverolese dello “Sccccccc…..nessuno deve sapere niente…teniamocelo per noi”.

Sistema che però (è già “collaudato”, fidatevi), ha sempre prodotto “falle” che poi generano una “marea nera”. Come il “Top kill” fallito in questi giorni per fermare il petrolio nel Golfo del Messico: ai voglia a pompare cemento per tappare la falla, ma non c’è niente da fare quando la “pressione” è troppo forte. Di dominio pubblico, infatti, è la denuncia che sarebbe stata presentata dalla minoranza su presunte irregolarità commesse durante le votazioni dello scorso marzo. In particolare si parla di una residenza a Casamicciola (Ischia) e non a Teverola del sindaco Lusini. Ne parla tutta Teverola (senza contare che la notizia è già “sconfinata” da giorni nei paesi limitrofi) ma l’opposizione si limita ai “no comment”. E’ vero, c’è un’indagine in corso che deve accertare la veridicità della denuncia, ma quando certe storie le vengono a sapere anche i polli è inutile trincerarsi nel silenzio, quasi ad aver “paura” di divulgare una legittima azione di un gruppo politico, altrimenti si corre il rischio che si venga travisati e si perda lo spirito di tale azione.

Stesso discorso per il grave episodio di cui è stato vittima il sindaco, ovvero i colpi di pistola esplosi contro il cancello della sua abitazione. Anche in questo caso non si contano le “vox populi” sul fatto che l’autore della sparatoria sia stato subito individuato e denunciato. Ma dalla maggioranza nessuna conferma ufficiale, quando invece i cittadini dovrebbero venirne a conoscenza. Ah già…“c’è l’indagine in corso…”.

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