Roma e il nuovo ‘Nerone’. Calderoli: “Al rogo le leggi inutili”

di Emma Zampella

Roberto_CalderoliROMA. Ha dato appuntamento alle ore 11 nel cortile della Caserma dei Vigili del fuoco delle Capannelle per assistere al rogo delle leggi inutili.

Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa, ha appiccato il fuoco alle 375mila leggi e provvedimenti che il suo Governo ha considerato nulli e privi di valore normativo. Armato di ascia, piccone e fiamma ossidrica si è presentato preparato ad abbattere il muro di 16 metri, alto 2 e largo 1, che gli scatoloni delle inutili hanno formato nel cortile. Come un Nerone d’altri tempi, il ministro ha provveduto prima con ascia e piccone a far crollare il muro e poi lo ha abbandonare alle fiamme.

A parere del governo, con le leggi e i provvedimenti eliminati è stato sfoltito l’esoso numero di regolamenti legislativi vigenti nel nostro Paese, che sono arrivati solo a 10000, per un risparmio di 800 milioni di euro l’anno. Ma c’è chi è andato oltre il gesto goliardico del ministro e ha cominciato a far polemica: La carta non si brucia, si ricicla, ricorda Paolo Cento della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. Ormai lo sanno anche i bambini delle elementari. Evidentemente è uno sforzo troppo grande per i membri dell’attuale esecutivo”. Moltissimi i provvedimenti abrogati: solo nei 22 mesi di Governo, il consiglio dei Ministri con un provvedimento legislativo ha abrogato circa 189mila tra leggi e regolamenti; se a questi si aggiungono le 40mila disposizioni abrogate sempre da Calderoli, a cui si sommano 145mila provvedimenti inattivi ma ancora perseveranti si arriva al numero 375mila.

La normativa cancellata più vecchia risale al 1864 riguardante “l’affrancamento dei canoni enfiteutici, livelli, censi decime ed altre prestazioni dovute a corpi morali”. Ma ce ne sono anche di più bizzarre: un regio decreto sul prosciutto cotto conservato in scatola, un altro sulla lotta alle cavallette, uno sulla lotta alle coccinelle negli agrumi e infine una normativa sull’indennità di bagaglio per le bardature dei cavalli.

E se tra quelli eliminati ci fosse qualche decreto ancora utile? Domanda che sorge spontanea visto l’errore commesso dallo stesso ministro Calderoli, quando involontariamente eliminò alcune norme come quella che istituisce la Corte dei Conti e in quell’occasione al taglia leggi si dovette contrapporre un ulteriore decreto: il salve-legge. Questa volta non dovrebbe esserci alcun errore, anche perché verba volant, scripta manent. E visto che lo scritto non c’è più, non si torna indietro.

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