Operazione “Ultima Alba”: confermati gli arresti

di Redazione

 CASTEL VOLTURNO. I carabinieri della stazione di Grazzanise hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare, che confermano i fermi eseguiti lo scorso 12 febbraio nell’ambito dell’operazione “Ultima Alba”, che ha sgominato un grosso traffico di stupefacenti.

Destinatari dei provvedimenti, emessi dal Gip di Santa Maria Capua Vetere, sono: Ciro Castaldo, 40 anni, Alex Benson, 40, nigeriano, Omorowo Edith Edokpolo, 36, nigeriano, Alphonsus Amadi, 34, nigerano, Dhaker Bannour, 26, tunisino, Giovanni Beltramini, 29, di Terracina (Latina), Tiziana Chirichiello 28, di Velletri (Roma), Giuseppe D’Eramo, 33, de L’Aquila, Ridha Jribi, 41, tunisino, Anthony Kojo, 28, liberiano, Andrea Maggi, 29, di Latina, Gazzeh Maher, 20, algerino, Lossi Mayssan, 44, del Togo. I primi tre sono stati arrestati a Castelvolturno presso le rispettive abitazioni, mentre i restanti provvedimenti restrittivi sono stati notificati agli indagati presso le case circondariali di Santa Maria Capua Vetere, Teramo, Roma-Rebibbia, Roma-Regina Coeli, Rimini, Ascoli Piceno, Milano-San Vittore. Per altri cinque indagati non è stato necessario emettere altra ordinanza di custodia in quanto tratti in arresto il 12 febbraio scorso nel territorio di competenza della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

SVILUPPO DELL’INDAGINE. L’attività investigativa è stata avviata dai carabinieri della stazione di Grazzanise nel marzo 2009 nei confronti di un gruppo di persone dedite a vario titolo alla detenzione e spaccio di cocaina, eroina, marijuana e hashish. Gli indagati sono complessivamente 24, di cui 18 africani e 6 italiani. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e condotta mediante intercettazioni telefoniche, video-riprese, pedinamenti e riscontri di polizia giudiziaria (arresti in flagranza e sequestri di sostanze stupefacenti), è stata avviata a seguito del controllo di polizia operato nei confronti di un giovane tossicodipendente che, escusso circa la sua condizione di tossicodipendente dai militari one di Grazzanise, ha riferito loro che acquistava la droga da uno spacciatore di colore operante a Castel Volturno. L’indagine ha consentito di accertare che lo stupefacente veniva: – lavorato e tagliato in Castel Volturno, presso l’abitazione di soggetti di origine africana che avevano costituito un ramificato supermarket della droga con vere e proprie centrali dello spaccio; – ceduto a spacciatori provenienti soprattutto dalle province di Latina (Sabaudia, San Felice al Circeo e Cisterna di Latina), Frosinone (Alatri), Ascoli Piceno e Teramo che si recavano in Castel Volturno per acquistarlo e provvedevano successivamente a smerciarlo al dettaglio nelle zone di provenienza; – in alternativa, trasportato “a domicilio” da corrieri africani (nigeriani, ghanesi, algerini e tunisini) mediante occultamento nella cavità anale nelle regioni Lazio, Abruzzo e Marche a pusher residenti in quelle aree; – uno degli indagati, Kojo, liberiano, era giunto in Castelvolturno a seguito delle note turbative dell’ordine pubblico da parte dei cittadini extracomunitari a Rosarno nel gennaio scorso. Altro soggetto destinatario di provvedimento restrittivo, di nazionalità algerina, che era trattenuto presso il Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria (Roma) in quanto clandestino, smerciava lo stupefacente all’interno della predetta struttura.

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