Berlusconi manda in campo i “promotori della libertà”

di Angela Oliva

Michela Vittoria Brambilla e Silvio BerlusconiROMA. In una conferma stampa congiunta con il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha presentato il gruppo dei “Promotori della Libertà”.

“Si tratta di un esercito del bene composto da paladini della libertà che risponderanno direttamente a me e che saranno coordinati dal Ministro Brambilla. – ha affermato il premier questa mattina al Tempio di Adriano – A questa grande forza popolare chiederò di essere al nostro fianco per sostenere le nostre campagne elettorali, per organizzare i nostri gazebo per promuovere il tesseramento del partito per sostenere le nostre manifestazioni le nostre campagne e le nostre iniziative locali.

I promotori – ha proseguito il Cavaliere – dovranno essere già tutti iscritti al partito, avranno una loro organizzazione, avranno responsabili territoriali tematici e nei vari coordinamenti del partito ci sarà un referente in rappresentanza della città, della provincia e della regione, in modo da tradurre in fatti e soprattutto in manifestazioni concrete l’azione del nostro movimento. Con la loro presenza e la loro azione sul territorio questi promotori dovranno fare in modo che il Pdl diventi ciò che tutti abbiamo voluto che fosse: un grande, grande, grande partito capace di interpretare i sogni della nostra gente. Credo che quello di oggi – ha aggiunto – debba essere un altro passo, concreto, per la diffusione dei nostri valori e della nostra cultura. Un

nuovo movimento dal basso: perché cioè vorremmo che i promotori della libertà fossero al nostro fianco, al mio fianco, in tutti gli impegni futuri e che scendano in campo con me e con noi per difendere i nostri diritti e interessi”.

Dopo la presentazione della nuova iniziativa, il presidente Berlusconi interviene anche sulla questione delle intercettazioni telefoniche che hanno scatenato il caso “Protezione civile” nel quale è coinvolto anche l’amico del premier Guido Bertolaso: “Sono solo secchiate di fango, non ci sono reati che emergono con certezza. Noi vogliamo restare liberi, amiamo la libertà. Siamo già tutti sottoposti al controllo dei telefoni e oggi è già uno stato di polizia. E’ un sistema barbaro”.

Infine il Cavaliere torna a difendere il suo partito escludendo qualsiasi tipo di conflitto interno: “Non esistono scontentezze interne. I contrasti dipinti dai giornali sono pura fantasia. Tra di noi c’è grande stima, motivazione e affetto reciproco. Nessuna lite nel Pdl, semmai discussioni molto franche e nessuna preoccupazione per il futuro immediato e per quello più lontano. Ho molta fiducia nel fatto che il Pdl sia protagonista per molti anni e la cosa importante è che sia un partito veramente democratico – sottolinea il premier -. Sui temi del programma elettorale non ci devono essere discussioni, mentre sui temi nuovi non è un leader o i tre coordinatori che devono decidere, ma gli organismi interni, e le minoranze si devono adeguare alle decisioni della maggioranza”.

E non manca infine una sferzata all’opposizione che, secondo il premier, vuole un’invasione degli stranieri: “La sinistra vuole spalancare le porte agli immigrati, vuole la loro invasione perché pensa di cambiare il peso del voto dell’Italia moderata con quello dei cittadini stranieri”.

Da tale affermazione prende le distanze anche il presidente della Camera Gianfranco Fini che ha affermato: “La mia opinione non coincide al 100% con quella del presidente del Consiglio e questo è notorio. Quel che è accaduto a Milano – ha proseguito Fini – non è dissimile a quanto avviene in tante altre città europee, a Bruxelles, a Malmoe, è un problema europeo con le minoranze culturali e religiose. Soprattutto, la sfida non è l’integrazione di per se, che tutti a parole vogliono, la sfida è cosa significa davvero integrazione, non solo nell’ambito dei doveri, ma anche dei diritti che si è disposti a concedere”.

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