Chiesa, Milingo ‘ridotto’ allo stato laico

di Redazione

mons Milingo e Maria Sung (foto Internet)CITTA’ DEL VATICANO. L’ex arcivescovo di Lusaka monsignor Emmanuel Milingo è stato ridotto allo stato laicale.

Lo ha deciso Papa Benedetto XVI, dopo la scomunica di non molto tempo fa per aver ordinato senza autorizzazione 4 vescovi a Washington. Il prete esorcista già nel 2001 era stato sospeso per aver sposato Maria Sung. A darne notizia è stato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, precisando che il decreto di “Dimissione dallo stato laicale di Emmanuel Milingo” è stato notificato all’ex presule dal nunzio in Zambia, monsignor Girasoli.

Intanto, il Santo Padre ha accettato le dimissioni dell’attuale vescovo di Limerick, Donald Brendan Murray. L’alto prelato era accusato di essere coinvolto, quando era ausiliare di Dublino, nello scandalo dei preti pedofili che sta travolgendo la Chiesa irlandese.

LA NOTA DELLA SANTA SEDE. Il testo si apre richiamando i comportamenti tenuti da Milingo: “Da diversi anni la Chiesa segue con particolare sofferenza gli sviluppi legati agli incresciosi comportamenti dell’Arcivescovo Emerito di Lusaka, Emmanuel Milingo. Numerosi sono stati i tentativi intrapresi per riportare il Sig. Emmanuel Milingo alla comunione con la Chiesa Cattolica, cercando anche forme adeguate per consentirgli di esercitare il ministero episcopale, con un coinvolgimento diretto da parte dei Sommi Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che personalmente e con spirito di paterna sollecitudine seguivano il Sig. Milingo”. Dopo aver ricordato “l’attentato matrimonio con la Signora Maria Sung” nel 2001, il testo vaticano ricorda i tentativi di Milingo “per l’abolizione del Celibato sacerdotale” e i moti di “aperta ribellione ai ripetuti interventi della Santa Sede”, oltre alle ordinazioni episcopali a Washington “senza mandato pontificio”. La nota ricorda anche la “scomunica” in cui Milingo incorse nel 2006 “e che rimane in vigore”. Ciò nonostante, Milingo “ha continuato nell’esercizio illegittimo degli atti dell’ufficio episcopale, attentando nuovi delitti contro l’unità della santa Chiesa. In particolare, nei mesi scorsi egli ha proceduto ad alcune nuove ordinazioni episcopali”. “Tali gravi delitti – prosegue il comunicato – hanno costretto la Sede Apostolica ad aggiungergli l’ulteriore pena della dimissione dallo stato clericale. Di conseguenza, risulta illegittima la partecipazione dei fedeli ad eventuali nuove celebrazioni promosse dal Sig. Emmanuel Milingo. Si deve rilevare che la dimissione dallo stato clericale di un Vescovo è un fatto del tutto eccezionale, a cui la Santa Sede si è vista costretta per la gravità delle conseguenze che derivavano per la comunione ecclesiale”. Infine, a proposito dei vescovi ordinati da Milingo, si precisa che la Chiesa “non riconosce e non intende riconoscere nel futuro tali ordinazioni e tutte le ordinazioni da esse derivate e pertanto lo stato canonico dei presunti vescovi resta quello in cui si trovavano prima dell’ordinazione conferita da su menzionato Signor Milingo”.

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