Bersani: “Pd pronto al confronto ma non agli inciuci”

di Angela Oliva

Pierluigi BersaniROMA. Disponibilità al dialogo sulle riforma ma non agli inciuci e alle leggi “ad personam”,sarà questa la linea politica che seguirà il Partito Democratico.

Ad annunciarlo è stato il segretario del Pd Pierluigi Bersani che, durante una conferenza stampa con i giornalisti, ha affermato: “Confesso che la parola dialogo non mi piace e tanto meno mi piace inciucio, ovviamente. Preferisco parole come confronto, accordo, disaccordo, nella trasparenza e nella chiarezza. A Natale – aggiunge Bersani – è giusto che giri un po’ di zucchero, ma poi viene la Befana e se il Parlamento fosse invaso da leggi ad personam sarebbe obiettivamente difficile discutere. Questa è un’assunzione di responsabilità che governo e maggioranza devono prendersi, sapendo che noi siamo contro le leggi fatte per una persona sola. il legittimo impedimento è una legge ad personam e voteremo no.

Il processo breve – continua il segretario del Pd – è una amnistia per i colletti bianchi e anche una legge ad personam: votiamo doppiamente no. Non c’è bisogno di alcun vertice con Berlusconi per parlare di riforme, perché la sede naturale per parlarne è il Parlamento.

Una nuova bicamerale? – dice Bersani –Abbiamo già le commissioni e il Parlamento: ripartiamo da quanto di buono è stato fatto nella scorsa legislatura. Noi siamo pienamente disponibili a discutere di riforme istituzionali, ma anche di quelle sociali ed economiche di cui il Paese ha bisogno. Il luogo per farlo è il Parlamento. Sarebbe un segnale bellissimo, ad esempio, iniziare un confronto su una nuova normativa sul mercato del lavoro dei giovani perché così non si può andare avanti”.

L’exMinistro interviene inoltre anche sulla questione interna al Pd con il dibattito acceso tra Massimo D’Alema, Giulio Tremonti e Rosy Bindi: “Siamo un grande partito e non una caserma. Secondo le varie sensibilità ci sono variazioni sul tema ma la linea del Pd è una. E, a proposito di D’Alema, lui ha il curriculum giusto come candidato alla presidenza del Copasir dopo le dimissioni di Francesco Rutelli.

Infine il segretario del Pd risponde ad Antonio Di Pietro, che lo invita a non fidarsi di Berlusconi: “Il confronto sulle riforme non è una questione di fidarsi o non fidarsi, altrimenti non si andrebbe da nessuna parte, oppure si dovrebbe andare dallo psicologo o dal confessore. A Di Pietro dico amichevolmenteche chi pensa che le cose vanno meglio se non si cambia niente, dovrà ricredersi”.

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