Atene, a giudizio i cinque italiani fermati

di Redazione

 ATENE. I cinque italiani fermati ad Atene, durante le manifestazioni anarchiche per commemorare la morte del quindicenne Alexandros Grigoropoulos,saranno processati per direttissima nella giornata di lunedì.

Si tratta diquattro uomini e di una donna cheavevano con sé cappucci e bastoni. Rischiano due anni e mezzo di carcere. L’ambasciata italiana ha messo a loro disposizione un legale. 80 le persone arrestate, oltre 200 i fermi compiuti ad Atene, Salonicco, Patrasso, Rodi, Creta e Ioannina. Una ventina i feriti, tra cui il rettore dell’Università di Atene, Christos Kittas, colpito alla testa da alcuni manifestanti. Sull’episodio la magistratura greca anche se gli anarchici parlano di una “montatura”, mostrando sul sito Indymedia una foto in cui si vede il docente che abbandona l’ateneo con le proprie gambe, telefonino in mano, sostenuto da due persone ma senza abrasioni visibili sulla testa. Diverso il bilancio della polizia, secondo cui 26 agenti e 3 dimostranti hanno riportato lesioni.

Intanto, la capitale della Grecia è ancora blindata nel timore di nuove proteste, malgrado l’appello alla calma dei familiari del ragazzo ucciso lo scorso anno durante scontri tra polizia e manifestanti. Nuove proteste sono in programma nelle principali città greche, mentre alcuni sindacati hanno dichiarato una sospensione di tre ore dal lavoro per consentire a tutti di prender parte alla manifestazione.

Il partito di estrema sinistra “Syriza” ha accusato il ministro dell’ordine pubblico Michalis Chrisochoidis di “militarizzazione del conflitto”per l’uso eccessivo della forza da parte della polizia e ha chiesto l’intervento del premier Giorgio Papandreou.

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