Rapina al Banco di Napoli, sgominata “baby gang”

di Redazione

poliziaCASERTA. All’alba di martedì, gli agenti del settore anticrimine del Commissariato di Polizia di Maddaloni, diretti dal vicequestore aggiunto Luigi Pecchillo, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, …

… emesse dai Giudici per le indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e del Tribunale per i Minorenni di Napoli, nei confronti di Francesco Panico, diciottenne, e di H.G., diciassettenne, entrambi residenti a Giugliano (Napoli), resisi responsabili della rapina compiuta il 6 luglio scorso al Banco di Napoli di Maddaloni, in via Capillo.

I due rapinatori, armati di taglierino, costringevano i dipendenti ed i clienti presenti a chiudersi in bagno e facevano rapidamente razzia dei circa 3mila euro contenuti nelle casse degli sportelli, per poi allontanarsi a piedi. Gli uomini del commissariato acquisivano le testimonianze dei presenti e svolgevano accurate investigazioni scientifiche per l’acquisizione dei dati biometrici dei rapinatori, che poi venivano immesse nelle banche dati di polizia, mediante il sistema di riconoscimento digitale dell’identità Afis, che, in quell’occasione, dava riscontro negativo all’identificazione.

Francesco PanicoIl destino dei giovani rapinatori era però già segnato, poiché il 23 settembre scorso, gli stessi, assieme ad altri tre complici, venivano tratti in arresto in flagranza di reato dai carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita (Benevento), durante una rapina ai danni della filiale di Telese Terme della Banca Popolare di Novara. Anche in quel caso i due giovani avevano agito con lo stesso modus operandi, cioè erano entrati in banca armati di taglierino ed avevano costretto i presenti ad entrare nei bagni, appropriandosi di 2mila euro appena depositati da un cliente, però all’uscita avevano trovato ad attenderli una pattuglia dei carabinieri che stava procedendo ad un controllo di routine proprio all’autovettura dei complici dei rapinatori.

A seguito dell’arresto, i rapinatori furono fotosegnalati, determinando così l’immediato riconoscimento da parte del sistema Afis, precedentemente implementato dal Commissariato di Maddaloni e che aveva dato esito negativo a luglio, poiché all’epoca i due erano incensurati. Scattavano, a questo punto, le indagini tese alla conferma dell’identità, che trovavano tutti i riscontri, anche video-fotografici e che hanno portato all’emissione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, su richiesta dei pm delle Procure di Santa Maria Capua Vetere e Napoli, ordinanze che per Panico hanno determinato il passaggio dagli arresti domiciliari, a cui si trovava sottoposto per la precedente rapina, al carcere, mentre per il minorenne dall’affidamento ad una comunità al carcere minorile.

In questi giorni, poi, a carico del rapinatore maggiorenne e di altri complici, facenti parte di uno stesso gruppo criminale, sono emersi gravi indizi di reità in ordine ad altre due rapine in banca compiute nel beneventano, nel periodo da gennaio a settembre, che, unite alle altre due rapine di Maddaloni e Telese, hanno fruttato un bottino di quasi 70mila euro.

Si tratta di una banda composta da piccoli delinquenti di Giugliano, dei quali i più giovani sono i due arrestati oggi, mentre gli altri hanno età che vanno dai 24 ai 20 anni, che agiscono, nonostante la giovane età, con estrema freddezza e decisione.

Intanto, sono in corso indagini tese ad accertare l’eventuale responsabilità degli appartenenti alla gang anche per altre rapine commesse con il medesimo modus operandi nel casertano e nel beneventano.

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