Mafia, sequestro record di 200 milioni di euro a Messina

di Redazione

Dia MESSINA. La Dia di Messina ha sequestrato beniper un valore di oltre 200 milioni di euro a Mario Giuseppe Scinardo, 44 anni, accusato di associazione mafiosa come esponente di primo piano del clan di Mistretta.

L’operazione, denominata “Malaricotta 2”, coordinata dal procuratore capo di Catania, Vincenzo D’Agata, e dal sostituto della Dda, Antonio Fanara, colpisce un patrimonio costituito da diverse società e ditte individuali, con un volume d’affari di svariati milioni, da 240 immobili tra vastissimi appezzamenti di terreno, appartamenti, ville e locali commerciali, da aziende agrituristiche e vinicole, da impianti di lavorazione del calcestruzzo e da circa 90 mezzi tra camion, escavatori, trattori e automobili di grossa cilindrata. Gli accertamenti patrimoniali, che avevano già portato alle operazioni “Belmontino” e “Malaricotta” per il sequestro preventivo degli stessi beni ora acquisiti definitivament al patrimonio dello Stato, sono stati estesi a tutti i componenti del nucleo familiare di Scinardo.

L’indagato, secondo gli inquirenti,è un uomo di fiducia del capo di Cosa Nostra nella provincia di Messina, Sebastiano Rampulla. Un fratello del boss, Pietro Rampulla,è stato condannato come artificiere della strage di Capaci in cui furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti della scorta. Pietro Rampulla confezionò e fece esplodere il potentissimo ordigno utilizzato nell’attentato.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico