Latina, due operai muoiono folgorati. Incidenti a Chieti e Messina

di Redazione

 Un tragico bollettino, quello del 12 ottobre, per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro, a meno di ventiquattro ore dalla giornata dedicata alle morti bianche.

Ad Aprilia (Latina) dueimbianchini sono morti folgorati da un cavo dell’alta tensione mentre lavoravano su un ponteggio in via del Tronco.Sembra fossero il titolare, italiano, e il dipendente, un albanese, di una ditta incaricata di ridipingere le facciate di una palazzina in località Campo del fico. Spostando il ponteggio mobile in ferro sul quale erano saliti, hanno urtato i cavi dell’alta tensione e la scarica, da oltre 70mila volt, li ha folgorati uccidendoli sul colpo.

A Casalbordino, vicino Chieti, un operaio è rimasto ustionato dallo scoppio di un razzo nella fabbrica di esplosivi “Sabina Esplodenti”.Stava lavorando attorno ad un razzo luminoso insieme ad un collega. Lo stava “inertizzando”, come usano dire gli esperti, quando lo scoppio improvviso del materiale lo ha investito in pieno.
E’ ricoverato al centro ustionati dell’ospedale di Pisa in prognosi riservata.

A Messina un infermiere di 63 anni ha perso la vita cadendo da un’impalcatura mentre aiutava il genero alla ristrutturazione della casa.

“Gli incidenti sul lavoro sono inaccettabile in una società civile”, aveva detto ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Negli ultimi 5 anni, i morti sul lavoro sono stati 7mila, quasi 200 mila invalidità permanenti tra i 5 milioni di infortuni. “Serve una cultura della sicurezza”, ripete il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni. “Tutti i soggetti devono collaborare per raggiungere questo obiettivo. Quando ci sono controlli e multe alle aziende – avverte il sindacalista – significa che il guaio è già fatto. Il nostro obiettivo è fare più cultura della sicurezza tra lavoratori e imprenditori”.

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