Italia e Grecia ad Aversa per ricordare il massacro di Cefalonia

di Redazione

 AVERSA. Una settimana della memoria per la pace. Aversa, dal 26 al 31 ottobre, vedrà autorità italiane e greche ricordare la strage compiuta dai tedeschi, dopo l’8 settembre del 1943, ai danni di truppe italiane e di civili greci nell’isola di Cefalonia.

La manifestazione promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Aversa e dalla Comunità ellenica di Napoli, con il patrocinio del Consolato Generale di Grecia, vede coinvolte, da oltre, un mese, gran parte delle scuole aversane che si stanno elaborando lavori e testi in ricordo delle vittime di questo indimenticabile massacro. L’Assessorato all’Educazione ha coinvolto scuole medie ed istituti superiori di Aversa, che parteciperanno ad un vero e proprio Concorso sull’eccidio di Cefalonia.

Ma il programma della manifestazione è ricco ed articolato. Si inizia il 26 ottobre con una giornata studio che, all’ex Macello, chiamerà accademici e studiosi per inaugurare proprio ad Aversa un laboratorio di riflessione storica coinvolgendo direttamente i giovani.

La grande chiusura della settimana è prevista per il 31 ottobre, sabato, quando nella suggestiva cornice del Duomo di Aversa si esibirà il Coro Polifonico di Argostoli (Cefalonia) in canti e musiche delle Isole Ionie. Nell’occasione saranno anche i premiati i vincitori del Concorso riservato alle scuole. Due mostre, invece, saranno aperte tutta la settimana: una organizzata dall’Associazione Acqui – sezione campana e l’altra da una discendente di uno dei caduti, che da anni si dedica a mantenere viva la memoria su questo sacrificio.

Un progetto ideato da Gianni Korinthios, aversano, membro attivo della Diaspora greca in Italia, e favorevolmente accolto dall’qssessore alla Cultura Nicola De Chiara. Il sindaco Domenico Ciaramella accoglierà, alla giornata inaugurale, il Console generale di Grecia a Napoli, Emanuil Apostolakis. Un’occasione di confronto pacifico tra due popoli, ieri tragicamente coinvolti nella guerra oggi uniti nell’Europa libera e democratica.

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