Berlusconi: “Libertà di stampa non significa calunniare”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA. “Loro intendono la libertà di stampa come libertà di mistificare, di insultare e di calunniare e quindi sono stato costretto a rivolgermi alla magistratura per difendere il principio importante della libertà di stampa”.

Risponde così il premier Silvio Berlusconi a chi denuncia l’assenza di libertà di stampa. Anzi,”se c’è un pericolo – ha sottolineato – è quello degli attacchi alla riservatezza delle persone”. Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio ha querelato i quotidiani Repubblica e l’Unità, un’azione seguita da vibranti proteste, ma Berlusconi ritiene che sia “una barzelletta di questa minoranza comunista e cattocomunista, che detiene la proprietà del 90% dei giornali”.

Per quanto riguarda i rapporti con la Chiesa, “e con chi la guida con prestigio”, Berlusconi li definisce “eccellenti, sia del governo che miei personali” e – spiega – saranno consolidati nei prossimi mesi su questioni importanti come il testamento biologico. Il presidente del Consiglio ha quindi precisato che un incontro con il cardinal Bertone “non è in agenda”: “Non ne vedo la necessità, non ho mai chiesto incontri. Il sottosegretario Gianni Letta mantiene questi rapporti quasi quotidianamente”. Dopo il caso Boffo – dice il premier – si sono dette “tante bugie”: “La stampa di sinistra e cattocomunista si è inventata tutti questi incontri che avrei chiesto ma io non ho chiesto nulla perché non c’era nulla da chiedere”.

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