Lista Bonino-Pannella, sit in negli studi Rai. Denunciati direttori tg

di Angela Oliva

Emma Bonino sit in studi Rai (foto Ansa)ROMA. E’ cominciata martedì pomeriggio la protesta della lista Bonino-Pannella con il sit in negli studi di Saxa Rubra e lo sciopero della fame e della sete.

Emma Bonino ha passato tutta la notte negli studi di viale Mazzini per rivendicare l’applicazione delle delibere dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in tema di par condicio a pochi giorni dal voto per le elezioni europee, che a loro avviso sarebbero state eluse. Con lei, fino a martedì sera è rimasto con l’ex ministro Marco Beltrandi, poi è giunto il deputato Matteo Mecacci.

“L’occupazione comunque continua fino a quando non ci saranno risposte concrete da parte dell’Agcom e anche dai tg Rai che dovrebbero seguire le indicazioni dell’Autorità”, ha affermato Beltrandi. 125 persone in tutto, tra dirigenti, parlamentari e militanti radicali stanno protestando, con lo sciopero della fame e della sete, per l’applicazione della norme dell’Agcom: “Chiediamo il rispetto delle delibere dell’Autorità garante per le comunicazioni, finora rimaste lettera morta – hanno annunciato Antonella Casu e Marco Cappato, capolista della lista Bonino-Pannella -, così come inascoltate sono rimaste, persino dalla sua stessa parte politica, le parole del presidente della commissione parlamentare di Vigilanza. C’è un potere protervo che prosegue e perfeziona l’attentato in corso contro i diritti civili e politici dei cittadini. Viene da chiedersi a questo punto anche dove siano gli amici e compagni di Sinistra e libertà, o i compagni comunisti. Mentre la nostra lotta partigiana continua, – concludono – dove sono loro, proprio nel momento in cui sarebbe decisivo un intervento e mobilitazione a difesa dei diritti di tutti?”.

Il partito della Bonino e di Pannella, inoltre, ha presentato una denuncia per abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio nei confronti dei tre direttori dei telegiornali della Rai e del direttore generale dell’azienda di Viale Mazzini, Mauro Masi. I diversi direttori di rete e di testata e il direttore generale non avrebbero adempiuto, secondo il partito, ognuno per la sua singola posizione e responsabilità, alle direttive dell’Agcom, in cui si raccomandava un riequilibrio in favore della Lista Bonino e delle altre liste minori.

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