Uffici Postali ad Aversa, il senatore Giuliano interroga due ministri

di Antonio Taglialatela

Pasquale Giuliano AVERSA. Il senatore del Pdl Pasquale Giuliano ha presentato un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, e dell’Economia, Giulio Tremonti, sulle gravi carenze degli uffici postali nella città di Aversa.

Un’iniziativa, quella del parlamentare aversano, che nasce dalla presenza di soli tre uffici in una città di 60mila abitanti e, per giunta, dalla chiusura provvisoria del punto di via Corcioni per problemi di sicurezza sul lavoro. Già lo scorso 22 gennaio, Giuliano aveva presentato un’interrogazione al ministero dell’Economia, finora priva di risposta, con cui si chiedevano provvedimenti urgenti volti ad incrementare la presenza degli uffici postali visto che rispetto alle reali esigenze dell’utenza, i soli tre uffici presenti e funzionanti sono assolutamente insufficienti, ossia un ufficio centrale e due succursali, tra l’altro ad orario parziale.

“La città di Aversa conta circa 60mila abitanti – scrive Giuliano – ma quale riferimento culturale e civile dell’intero territorio, e per la sua antica e solida tradizione commerciale e terziaria, attrae nella propria sfera d’influenza un’area, l’Agro Aversano, assai vasta, sia per estensione geografica che per dimensione demografica. Aversa inoltre sede di un importante Ospedale civile, di numerosi istituti scolastici di ogni ordine e grado, di due facoltà universitarie, di due uffici giudiziari, di un ospedale psichiatrico giudiziario, attrae quotidianamente nel proprio perimetro urbano diverse migliaia di persone, provenienti dai comuni dell’hinterland”.

Per il senatore Aversa appare destinataria “di una inaccettabile ed odiosa indifferenza da parte di Poste Italiane Spa, considerate le gravi omissioni di quest’ultima rispetto ai bisogni della popolazione e rispetto alle stesse prescrizioni normative che disciplinano il settore”. E qui fa riferimento alla presenza, in sostanza, di soli due uffici postali dopo il sequestro di quello di via Corcioni: “I lavori di adeguamento dei locali del citato ufficio di via Corcione non risultano essere stati ancora avviati; attualmente, ad Aversa due soli uffici sono chiamati a servire una popolazione residente di 60.000 abitanti, cosa che comporta una pesante e non più tollerabile penalizzazione degli stessi, specie per i pensionati, i professionisti e le imprese”.

Una situazione che, sottolinea Giuliano, “rappresenta una evidente, ingiustificata ed ingiustificabile sperequazione rispetto agli altri comuni italiani, che possono contare su una media di uffici postali per abitanti ben più favorevole, come si evince dai dati relativi anche alle realtà territoriali più vicine. Ad esempio, Caserta, dove sono attive una centrale e 14 succursali, ossia un ufficio ogni 5mila residenti; Sessa Aurunca, che, con una centrale e quattro succursali, vede presente un ufficio ogni 5mila residenti; Mondragone, dove operano una centrale e tre succursali, ossia un ufficio ogni 6mila residenti; Santa Maria Capua Vetere, che conta una centrale e tre succursali, cioè un ufficio ogni 7500 residenti; peraltro i due soli uffici postali attualmente funzionanti ad Aversa operanoin spregio alle norme riguardanti i servizi primari che devono essere assicurati ai cittadini (per ridurre, tra gli altri, il disagio dell’attesa), quali (così come statuito dalla sentenza del 19 marzo 2009 del Tar Campania) i servizi igienici per il pubblico, divisi per sesso, nonché di un numero adeguato di sedie, per attenuare i disagi all’utenza causati dalle lunghe attese agli sportelli”.

“Questa macroscopica ed inspiegabile sottovalutazione delle necessità degli utenti aversani – aggiunge il senatore – genera disservizi gravissimi ed interminabili perdite di tempo, con eterne attese agli sportelli che non si confanno ad un Paese civile e che peraltro costituiscono un vero e proprio pericolo per la salute degli utenti e per lo stesso ordine pubblico, per le situazioni di grande tensione di cui sono causa”.

Sottolineando, inoltre, che questo stato di cose, oltre a calpestare palesemente ed in maniera grave i più elementari diritti di un’utenza ormai stanca ed esasperata, contrasta con le indicazioni del decreto del 7 ottobre 2008, del Ministero dello Sviluppo Economico, contenente i criteri di distribuzione degli uffici postali (Gazzetta Ufficiale N. 252 del 27 Ottobre 2008), con particolare riferimento alla distanza massima di accessibilità al servizio, espressa in chilometri da percorrersi da parte degli utenti per accedere all’ufficio più vicino, Giuliano chiede ai ministri Scajola e Tremonti se siano al corrente della situazione degli uffici postali di Aversa, sia con riferimento al loro inconsistente numero sia alla loro efficienza rispetto ad un’utenza che richiederebbe ben altro dispiegamento di forze e di strutture.

Il parlamentare, inoltre, chiede “se gli attuali uffici postali funzionanti in Aversa siano, dal punto di vista normativo e funzionale, in grado di assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie, di ordine pubblico e di pubblica sicurezza che disciplinano la massima affluenza consentita nei locali aperti al pubblico” e “quali provvedimenti i Ministri in indirizzo intendano adottare, con assoluta urgenza, per alleviare i disagi degli utenti e riportare la situazione ad una ordinaria normalità”.

Inoltre, chiede “quali sono le ragioni del tardivo adeguamento dei locali degli uffici postali di Aversa agli obblighi relativi alla presenza dei servizi igienici e di sedie per il pubblico in attesa; quali sono le ragioni del ritardo nella realizzazione dei lavori di adeguamento dei locali dell’ufficio aversano di via Ettore Corcione, ritenuto dalla competente Asl non in linea con le vigenti norme in materia di sicurezza del lavoro; e per quale ragione, a tutt’oggi, nella città di Aversa, malgrado la grave situazione illustrata, non è stata prevista l’apertura di nuovi uffici postali o, per lo meno, in via provvisoria, disposto il prolungamento dell’orario di lavoro di quelli attivi”.

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