Palermo sommersa dai rifiuti. Denunciate “spese pazze”

di Redazione

 PALERMO. Cumuli di rifiuti sono sparsi da circa una settimana lungo le strade di Palermo a causa della protesta dei 200 operatori ecologici dell’Amia, l’azienda di igiene ambientale.

I lavoratori ieri si sono radunati davanti alla sede della Regione, chiedendo garanzie per il loro futuro occupazionale, viste le difficoltà economiche in cui versa l’ex municipalizzata, e per le condizioni di scurezza sul lavoro. All’emergenza rifiuti si aggiunge anche l’allarme per i roghi appiccati ai rifiuti che nella notte hanno richiesto numerosi interventi dei vigili del fuoco.

L’Amia ha un debito di 150 milioni di euro, in parte causato dalle “spese pazze” sostenute dai passati dirigenti e documentate dai lavoratori. Tra queste spese, quelle di partecipazione a un bando per la raccolta differenziata a cui la società doveva partecipare negli Emirati Arabi. Differenziata che, per la cronaca, a Palermo non è attiva. Spesi 400 euro a persona nei ristoranti più esclusivi di Dubai e Abu Dhabi, e 400 euro a notte in hotel superlusso (addirittura una persona avrebbe affittato in una notte due stanze nello stesso albergo).

A denunciare la gestione del cda dell’Amia allora presieduto da Vincenzo Galioto, ora senatore del Pdl, sono stati i consiglieri del Pd durante una conferenza stampa a Palazzo delle Aquile.

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