Omicidio popstar Suzanne Tamim, condannato a morte deputato egiziano

di Redazione

Suzanne TamimIL CAIRO. Condannato a morte il deputato e imprenditore edile egiziano Hisham Talaat Mustafa per l’omicidio di Suzanne Tamim, la pop-star libanese massacrata nel suo lussuoso appartamento di Dubai il 28 luglio scorso.

I due, secondo le autorità, erano amanti. Mustafà, dopo aver scoperto che la cantante aveva una relazione con un pugile iracheno, pagò due milioni di dollari ad un ex poliziotto, Mohsen el Sukkary, anch’egli condannato alla pena capitale, per ucciderla.

Un caso che è stato a lungo al centro dell’attenzione dei media arabi per le sue implicazioni politiche. Mustafà, infatti, è molto vicino a Gamal, il figlio del presidente egiziano Hosni Mubarak. Il giudice ha stabilito che il deputato e il poliziotto siano impiccati.

Momenti di tensione, in aula, dopo la lettura della sentenza, con le due figlie di Mustafà scoppiate in lacrime, la sorella svenuta e il fratello Tarek che ha aggredito fotografi e operatori. In lacrime anche il padre del poliziotto Sukkari, il generale Mounir el Sukkari. La sentenza definitiva, con le motivazioni, sarà resa pubblica il 25 giugno.

Suzanne Tamim, 31 anni, era conosciuta poco in Occidente ma molto nota in Libano. Aveva raggiunto la notorietà nel 1996 quando vinse il concorso canoro nazionale Studio Al-Fann. Il suo ultimo lavoro discografico risaliva al 2002, mentre la canzone “Lovers”, incisa in occasione del primo anniversario dell’uccisione del premier libanese Rafiq Hariri, era stata composta circa due anni fa.

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