26 aprile 1478, a Firenze la Congiura dei Pazzi

di Redazione

Accadde Oggi. Il Rinascimento italiano e quello fiorentino in modo particolare sono ricchi di momenti di ferocia incredibile che spesso è il frutto di lotte intestine tra forti famiglie egemoni per la gestione del potere.

Una di queste storie è certamente quella collegata alla Congiura dei Pazzi che si chiude il 26 aprile del 1478 e che vede da un lato i Pazzi, ricca famiglia di banchieri fiorentini, e dall’altra quella dei Medici. Alla fine, Giuliano dè Medici cade sotto i colpi di lama dei componenti la famiglia dè Pazzi, mentre riesce a salvarsi Lorenzo il Magnificononostante sia statoferito.

Gli antefatti ci presentano una Firenze che dal 1469, anno della morte di Piero dè Medici, è retta dai giovanissimi figli di questi, Lorenzo, 20 anni, e Giuliano, 16 anni. Probabilmente l’idea di una congiura contro i Medici parte da Roma, proprio da quel Papa Sisto IV, grande alleato dei Pazzi.Infatti, ilPontefice inizierà la sua opera anti-medicea, togliendo a questi, subito dopo la sua nomina al soglio pontificio, l’amministrazione delle finanze pontificie e assegnandola ai Pazzi.

Fu possibile un momento di relativa calma con il matrimonio di Guglielmo dè Pazzi con Bianca dè Medici. Ma la goccia che farà traboccare il vaso sarà l’eredità di Beatrice Borromei, moglie di Giovanni dè Pazzi, nel 1477. Lorenzo dè Medici emana una legge retroattiva che priva le figlie femmine dell’eredità, nel caso in cui non vi siano figli maschi, e fa passare l’eredità ai cugini maschi. Questo fatto, ed un prestito dato dai Pazzi al Papa, che invece era stato negato dai Medici, farà sì che venga armata la mano di Giovan Battista Montesecco, sicario riconosciuto. La congiura si doveva consumare il giorno 25 di aprile con un banchetto ed una abbondante dose di veleno per i due Medici, ma Giuliano fu indisposto e non partecipò all’evento. Il 26 aprile il cardinale Ignazio Sansoni, di recente eletto,invita le due famiglie nel Duomo di Firenze per una messa augurale. Durante la celebrazione, al momento dell’elevazione dell’ostia scatta l’agguato,Giuliano viene accoltellato dal Bandini. Lorenzo, sebbene ferito ad una spalla dai preti che partecipano alla congiura, riesce a destreggiarsi e a fuggire in sacrestia, dove viene salvato dal nobile gesto di Francesco Nori che si interpone tra il suo amico e la lama di un coltello che gli sarà fatale. Lorenzo fugge.

Alle porte di Firenze già si erano addensate le truppe papaline, pronte ad entrare in città. Ma la reazione dei fiorentiniè inaspettata, il popolo si scaglia subito contro Jacopo dè Pazzi che si era portato in piazza con i suoi uomini al grido di “libertà”. Subitovengono messi ai ferri Francesco dè Pazzi e l’arcivescovo di Pisa Francesco Salviati, dopo poche ore verranno impiccati. I Palleschi, cioè i sostenitori dei Medici, che nello stemma di famiglia avevano le famose palle, nel giro di poche ore fanno piazza pulita. Dopo giorni vengono uccisi anche Jacopo e Renato dè Pazzi, mentre il Bandini viene ritrovato a Costantinopoli e poi giustiziato a Firenze. Il Montesecco, che non aveva partecipato alla congiura, viene carcerato, torturato e decapitato. La famiglia dei Pazzi viene così completamente cancellata da Firenze e tutti i suoi beni confiscati.

Toccherà ad Angelo Poliziano, che era stato al fianco di Lorenzo durante la congiura, scrivere dei fatti accaduti, mentre il Papa scomunica l’intera città di Firenze.

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