Mourinho: “La matematica ci dirà campioni d’Italia”

di Redazione

MourinhoIl tecnico nerazzurro, nella consueta intervista della vigilia, già infiamma la gara tra Juventus ed Inter che vale un campionato.

Cobolli Gigli ha già affermato che questa partita varrà solo per l’orgoglio e non per la classifica ma sa bene come tutta la Juventus che tutto si potrebbe riaprire nel caso di una sconfitta dei nerazzurri che dovranno fare a meno di Maicon mentre sono state eliminate le incertezze riguardo all’impiego di Julio Cesar che dovrebbe partire dal primo minuto.

I bianconeri dovranno far fronte alle assenze per squalifica di Camoranesi e Grygera ed inoltre alla situazione precaria di Amauri, reduce da un infortunio. Mourinho si presenta così alla stampa: “Non esiste il quasi campione d’Italia. O lo sei o non lo sei. Dopo la partita di domani sera, infatti, ne mancheranno altre sei alla fine del campionato. La matematica ci dira se siamo campioni d’Italia o meno. L’Inter ha sempre fatto vedere di essere psicologicamente forte, ha sempre replicato con le vittorie alle sconfitte per esempio nel derby o a Manchester, per questo merita di vincere il campionato. Ma tra il meritare e il vincere c’è una distanza ed è quella distanza che noi dobbiamo ancora percorrere. Il calcio è matematica”.

Insomma mette in chiaro che è la Juventus a giocarsi le carte in tavola e non viceversa. Ma poi per tenere alta la concentrazione della propria squadra afferma: “Sarà una partita con equilibrio potenziale, qualità diverse nei giocatori, ma potenzialità simili. La squadra che giocherà male sicuramente perderà. Se entrambe faranno bene, saranno i dettagli a fare la differenza. Un campionato non si vince solo negli scontri diretti, si conquista punto dopo punto soprattutto in italia dove il torneo è molto differente che in Inghilterra e in Spagna, ma è chiaro che, uscendo da un contesto globale, noi andiamo a Torino per vincere. Un pareggio potrebbe essere un risultato utile, ma noi andiamo per vincere”.

Mourinho di certo osserva le situazioni che lo circondano e lo fa capire così: “Dopo la vittoria nella gara di andata ho visto una gioia soprannaturale che non è solo la gioia di vincere, ma è qualcosa di più. Chi arriva dall’estero non riesce a capire capisce subito. Prima pensavo fosse quella contro il Milan la partita più emozionale per gli interisti, ma da quel giorno ho capito che con la Juventus c’è qualcosa in più. Io, però, vivo al di fuori di questa cultura e credo che, siccome il mio ruolo è quello dell’allenatore, essere freddo può essere un vantaggio”.

Uno degli argomenti più interessanti della gara sarà lo scontro tra i due trascinatori delle due squadre, Ibrahimovic e Del Piero, ecco cosa si aspetta dal suo attaccante: “Dopo la vittoria nella gara di andata ho visto una gioia soprannaturale che non è solo la gioia di vincere, ma è qualcosa di più. Chi arriva dall’estero non riesce a capire capisce subito. Prima pensavo fosse quella contro il Milan la partita più emozionale per gli interisti, ma da quel giorno ho capito che con la Juventus c’è qualcosa in più. Io, però, vivo al di fuori di questa cultura e credo che, siccome il mio ruolo è quello dell’allenatore, essere freddo può essere un vantaggio”.

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