Stupri, Fini: “Evitare le connotazioni etniche”

di Redazione

Gianfranco FiniROMA. “È giusto titolare ‘donna stuprata da romeno’, ma bisogna fare lo stesso quando a commettere la violenza è un italiano”.

Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla manifestazione per l’8 Marzo al teatro Brancaccio di Roma.

“La violenza sulle donne – ha spiegato – è da un lato una piaga sociale e dall’altro una vera e propria emergenza civile” ma “non ci può essere una connotazione etnica dietro lo stupro”.

Secondo Fini, la violenza sulle donne non deve essere combattuta solo con nuove leggi e con la repressione, che pure sono utili, ma occorre avere più attenzione “per la violenza quotidiana e silenziosa”, ossia “quella che avviene tra le mura domestiche” e che “provoca ferite ma anche un grande senso di ingiustizia”.

Dunque, mobilitare le coscienze, senza distinzioni politiche ed etniche, e intraprendere un’azione culturale, in particolare contro i “messaggi distorti”, quelli che “comunicano uno scarso rispetto nei confronti della donna e del suo corpo”.

Mobilitazione che, sottolinea Fini, deve riguardare innanzitutto “chi ha la responsabilità di educare i giovani”.

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