Us Navy, 60 lavoratori in cassa integrazione

di Redazione

Us Navy di GricignanoGRICIGNANO. La crisi economica colpisce anche la Us Navy di Gricignano. Circa 60 lavoratori della Mirabella Spa, società concessionaria dei lavori della cittadella americana…

… e che ora si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria delle abitazioni, nei giorni scorsi sono stati messi in cassa integrazione. Di questi lavoratori, tutti impiegati in attività di manutenzione edilizia, con contratti a tempo indeterminato e a termine, ben 26 sono di Gricignano, tra cui alcuni “storici”, che lavorano nella cittadella sin dalla sua realizzazione. Diverse, finora, sono state le riunioni tra l’azienda e le organizzazioni sindacali, ma la scelta della cassa integrazione è stata inevitabile, poiché in alternativa ci sarebbe stato il licenziamento. Tuttavia, tra una decina di giorni, almeno secondo alcune voci, in occasione di un nuovo incontro, i sindacati vorrebbero proporre la cassa integrazione a rotazione ogni due mesi, in modo da non tenere tutti gli operai a stipendio ridotto per metà anno. Al momento non è stata organizzata alcuna protesta, anche perché i lavoratori vogliono attendere i risultati delle consultazioni tra azienda e sindacati.

“Sono anni che lavoriamo alla Mirabella, ci siamo sempre comportati bene e con serietà. Capiamo il momento di difficoltà economica globale ma anche noi dobbiamo essere capiti. Io, ad esempio, ho una moglie e quattro figli. Come farò a tirare avanti con uno stipendio ridotto o, peggio ancora, se, quando finirà la cassa integrazione, sarò licenziato?”. Questa l’amara testimonianza di uno degli operai che rischia di perdere l’unico mezzo di sostentamento familiare.

Ma gli effetti della crisi non hanno colpito solo la Mirabella. Da oltre un anno a questa parte numerose sono le ditte esterne, che espletavano vari servizi nella Us Navy, a cui sono stati revocati gli appalti o che hanno chiuso i battenti. L’ultima è stata la ditta napoletana di pulizie “Decima”, che ha licenziato i suoi cinque dipendenti, di cui quattro di Gricignano, dopo aver rescisso il contratto a causa di discordanze sui prezzi.

dal Corriere di Caserta, venerdì 20.02.09

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