Gli operatori di Radiologia sono “a spasso”

di Antonio Arduino

Diagniostica MammograficaAVERSA. “Pagateci per lavorare, non siamo abituati a fare salotto”. E’quanto avrebbero detto al direttore sanitario del San Giuseppe Moscati gli operatori del servizio di radiologia dell’ex Inam.

Trasferiti all’ospedale cittadino a seguito della chiusura dalla radiologia del Poliambulatorio di via Di Giacomo, conseguente il risultato di una ispezione effettuata su richiesta della Procura, come confermato dagli uffici sammaritani, che avrebbe evidenziato il mancato rispetto della legge 626, posta a tutela della sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro, insieme a carenze igienico-strutturali tali da mettere a rischio la salute sia degli operatori che degli utenti, i sanitari non potrebbero essere impiegati nel servizio ambulatoriale per il quale sono pagati dal momento che la radiologia del Moscati non effettua esami per pazienti esterni al presidio ma solo per i ricoverati e per gli utenti del pronto soccorso.

“Di conseguenza – dicono gli operatori – essendo noi specialisti ambulatoriali non abbiamo alcun tipo di utenza. Neppure quella che afferiva all’ex Inam per lo screening mammografico che, ovviamente, è sospeso fino a quando non verrà riaperto l’ambulatorio di radiologia”.

Eppure, almeno questo tipo di esame potrebbe essere effettuato dagli specialisti dislocati al Moscati perché nel presidio c’è una diagnostica mammografica, vale a dire un locale della radiologia dedicato, fornito di un mammografo nuovo di zecca, accoppiato ad una sviluppatrice di ultima generazione che per l’uso non richiede ambienti particolari perché funzionante senza necessità di liquido di sviluppo e fissaggio.

“Se fosse possibile utilizzare questa strumentazione – osservano gli specialisti – potremmo continuare il progetto regionale di prevenzione del cancro della mammella in atto all’ex Inam, evitando alle pazienti di dover raggiungere i centri alternativi che si trovano al Melorio di Santa Maria e al San Rocco di Sessa Aurunca”.

“Inoltre – concludono – se si riaprisse la radiologia del Moscati agli esterni, potremmo anche evitare che vadano ai convenzionati i circa cento esami che si effettuavano ogni giorno al poliambulatorio, facendo risparmiare tantissimi euro all’Azienda che deve pagare quegli esami ai convenzionati”. Fin qui le richieste degli specialisti che giriamo ai responsabili della Ce2.

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