Cozzolino: “Non è che l’inizio caro Petteruti”

di Redazione

PetterutiCASERTA. “Era veramentenecessario creare un movimento di opinionechevigilassesu questa fase storica alquanto bizzarra, per non dire deprimente, che la nostra Caserta sta vivendo in questi giorni sul piano istituzionale e politico, grazie alle tuerecidive dimissioni.

Infatti, nonostante il freddo artico, domenica scorsa aSan Leuciosi è discussocome mai avvenivada tempo. La novità era nel fatto che ognuno si sentiva libero e desiderosodi esprimere un suo pensiero, e quasi a precorrerela mossa che tu dovevi fare ed è venuto fuori un elemento in comune: la necessità che tu dicessi alla città, ma che ti sei ben guardato dal dirlo, quali sono stati i reali motivi che ti hanno indotto a dimetterti per la seconda volta e quali i veri motivi della personalizzazionedella richiesta di sostituzione del capogruppo Barbieri. E si voleva saper, ma invano, se questi motivi sono venuti meno.In verità, non ci si aspettava la tua mossa intelligente della ‘riserva’, ma che può rivelarsi un vero boomerang, (comei fatti reali stanno dimostrando) per il futuro del buono e stabile governo della città. Parlando in generale, era necessario che Petteruti dicesse e non l’ha detto, seritenessee sentisse realmente chela squadra con cui dovrà, proseguire il cammino amministrativo fosse compatibile alla realizzazione del programma elettorale che lo ha visto vincitore insieme a quella squadra, oramai sfaldata.

Da qui, la sfida cheil movimento porrà a Petterutie di dimostrare in tempi brevi, di avere la forza di proseguire il suo mandato in un clima di trasparenza, stabilità, etica e legalità, senza condizionamenti di capibastoni, fatti di lacci e laccioli, inciuci e documento deleteri, se non peggio corde, minacce e ricatti forcaiole etotalitarieverso chi non lo ubbidisce e chi non è con lui. Per questo, l’entusiasmo di domenica lo trasfonderemo nei primi di gennaio in ulteriori momenti di dibatti pubblico, coinvolgendo altre forze politiche,cheti sostengono (Prc, Idv,indipendenti ecc.) e non solo, ma anche la società civile, la chiesa, i sindacati, le forze imprenditoriali, verrai abbagliato dai riflettori che tenteremo di puntarti addosso.

E certamente non ci sarà unPetteruti tercomandante della nave in assoluto, pena la deriva della stessa; non verrà dato più alcun sconto al modo di agire di Petteruti ma,percorsi trasparenti, produttivi ed efficacisulla gestione del governo che merita la città. Poi, da parte loro, i capibastoni non del tutto nascosti,sarà meglio si facciano da parte per evitare che la nostra nave, che abbiamo affidato all’ingegnere 2 anni fa, la faccia affondare negli abissi più profondi(Titanic) da cui sarà difficileriportarla a galla per anni eanni.

Da gennaio in poi si solleciterà al confrontol’intera città, quartiere per quartierecon percorsidemocratici e civili. (gazebo, raccolte di firme, interviste a mass media, sms, fax, sondaggi nelle scuole, nelle piazze tra associazioni, nelle chiese ecc ). Una condizione, il sindaco Petteruti, dovrà, obtorto collo, tenerne conto o meglio dovrà riferirsiad un percorso obbligatorio su cui proseguire” dal programma elettorale al governo partecipato della città, non trascurando il contesto della crisi economica mondiale e della questione morale, caratterizzato da numerosi ed articolati interventi tesi ad riappropriarsi del proprio destino di cittadini democratici.

Una cosa deve essere chiara, non si ha alcuna intenzione di lasciare all’opposizione cittadina di centrodestra il farsi maestra di democrazia, poichéè meglio dimenticarci della passata amministrazione, per i danni causatie lasciti in eredità all’attuale maggioranza, chea sua volta è meglio non continuasse a fare orecchie da mercante.

Petteruti lo deve sapere che, mentre luidecideva se andarsene o restare,veniva gridato, dai partecipanti tutti, senza esclusione di sorta, unsostanziale giudizio di marcata insoddisfazione e inaccettabilità, sia per la crisi profonda che sta vivendo la nostra città, come del resto il paese Italia, che nella sua struttura democratica all’interno delle istituzioni e degli organismi partitici,il tutto provato dalla sottrazione di sovranità e cittadinanza da parte di una gilda monopolistica e sempre più autoreferenziale di professionisti della politica, di partiti/apparati e relative nomenclature.

Infine, l’amarezzapiù grave è venutafuori dall’appello di giovani presenti ad evitare gli esiti nefasti sul governo del territorio con la normalizzazione oligarchica, resosi onnivora nelle istituzioni e nei partiti, come pure l’indisponibilità di sedi nelle quali discutere e decidere democraticamente di ciò che più conta. In parole povere si sottolinea ancora il crescente bisogno di protagonismo dei cittadini e delle cittadine nel decidere del proprio futuro senza contrapporsi ai partiti, ma richiamandoli al loro ruolo nella società, e che oggi molti e complessi sono i percorsi che consentono una partecipazione alla vita politica.

Dunque, questo è l’asse portante su cui il movimentonon farà sconti né a Petteruti, né ai partiti e alla politica in genere, sarà spina nel fiancodi quanti vogliono gestirecon leggerezza, disinvoltura e sperpero, il bene comune o meglio il denaro pubblico”.

Mario Cozzolino
attivista comitati civici
e componente Movimento Liberi Cittadini

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