Sant’Anastasia città di Pace: successo della marcia

di Redazione

La manifestazione a Sant'AnastasiaSANT’ANASTASIA. Folta e interessata partecipazione alla giornata conclusiva del mese della pace, quello di gennaio, che ha visto le comunità delle parrocchie Santa Maria La Nova e S. Antonio, unitamente a cittadini accorsi per l’occasione, …

… riunirsi nella Sala Consiliare a conclusione di una marcia in favore della Pace. Protagonisti i disegni, le poesie, le canzoni dei ragazzi. D’accordo con i genitori, i catechisti e le autorità civili, i parroci, Don Raffaele Rossi e P. Giacomo Verrengia, hanno invitato i ragazzi a riflettere sul tema della pace indicato dal Papa: “Combattere le povertà, costruire la pace”. E ieri mattina la S. Messa delle 10,30 a S. Antonio è stata improntata in tal senso, con i ragazzi che hanno portato i loro lavori, cesti con poesie e pensieri sulla pace e doni consegnati nelle mani del parroco durante l’offertorio. Dalla Parrocchia S. M. la Nova adulti e ragazzi hanno raggiunto piazza S. Antonio e riunitisi i fedeli delle due parrocchie ha preso il via la sfilata per le strade cittadine – piazza S. Antonio, via S. Eligio, via M. De Rosa, Corso Umberto I°, via Siano, piazza Siano – preceduta da una band e da cartelloni e striscioni, tra cui due recanti la scritta: “Diamo un futuro di pace ai bambini”.

E numerosi, cantando ed esprimendo la loro gioia, hanno raggiunto la Sala Consiliare per incontrare le autorità civili. Presenti il Sindaco, Carmine Pone, gli assessori Luigi De Simone, Armando Di Perna e Pasquale Miniero, i consiglieri Antonio Ceriello e Vincenzo Iervolino, i ragazzi protagonisti dell’evento hanno letto poesie, messaggi, intenti, hanno mostrato i lavori e cantato inni alla pace.

“L’aula consiliare oggi ha i colori dell’arcobaleno, colori fondamentali dei messaggi di pace e sottolinea ciò la presenza di tanti ragazzi e fedeli delle nostre due parrocchie – ha affermato l’assessore alla cultura e cittadella mariana, Luigi De Simone – che, stando insieme, rendono visibile il messaggio di pace. Ai ragazzi vorrei dare anche un altro messaggio, quello della speranza, che non va mai persa e deve essere la molla per non fermarsi mai nel perseguire i valori veri della nostra società”.

“L’arcobaleno è segno biblico del patto tra Dio e l’uomo, un patto di pace, dopo il diluvio universale e il fatto che è stato dipinto dai ragazzi su più lavori è segno che il messaggio è arrivato – ha affermato padre Giacomo – a loro come ai genitori e a tutti quelli che si sono impegnati per la riuscita della manifestazione. I ragazzi hanno le idee chiare sulla pace e l’hanno dimostrato attraverso i loro lavori, che esprimono semplicità e profondità insieme”.

“Dobbiamo ringraziare i nostri ragazzi e sperare nel loro impegno continuo a favore della pace, come e più del nostro impegno a costruire una società a misura d’uomo. Sono tanti e specifici gli interessi che portano alle guerre e dobbiamo cominciare, a partire da noi, ad avere comportamenti – ha detto il sindaco Pone – che siano più consequenziali a quelli che riteniamo di professare come valori condivisi, anche partendo dalle piccole cose, dalle cose minute della vita quotidiana, per far crescere una coscienza occidentale, che ancora oggi stenta ad essere incisiva nella politica estera. In un’Europa che tende ad approvare una Costituzione nella quale non c’è il richiamo ai valori della cristianità, in un’Europa che si laicizza sempre più, credo che sia sempre più difficile trovare il segno del percorso di valori tracciato dalla società giudaico-cristiana, alla quale tutti ci rifacciamo, valori che possono portare facilmente alla pace. Voi ragazzi un domani voterete e siete quelli che dovranno fare una Sant’Anastasia più forte dal punto di vista identitario e più consapevole dal punto di vista della prospettiva. Quando la politica è debole, prevalgono gli interessi di chi produce armi, di chi fa arrivare ai consumatori i prodotti che vediamo; quando la politica è forte, e voi ragazzi siete i politici in fieri, tutti gli altri centri di potere sono minoritari e può prevalere il bene comune perché la politica ‘gioca’ a favore di tutti. Buon lavoro a tutti e grazie per la mattinata che mi avete regalato”.

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