Guardia di Finanza: 442 milioni sequestrati alla camorra nel 2008

di Redazione

Vito Bardi NAPOLI. Aziende e capitali sequestrati per un valore di oltre 442 milioni di euro: è questo il duro colpo inferto alla camorra dalla Guardia di Finanza della Campania nel corso del 2008.

A illustrare il bilancio di fine anno è stato il Generale di Divisione Vito Bardi (nella foto), Comandante Regionale Campania, nel corso della tradizionale conferenza stampa, tenutasi questa mattina presso la caserma “Zanzur”.

Il Comandante Regionale Campania ha tratteggiato gli aspetti salienti di un anno di attività operativa, che si è sviluppata attorno a due obiettivi prioritari: la lotta all’evasione e alla criminalità economica e finanziaria.

In tema di evasione ed elusione fiscale, le attività di verifica e i controlli fiscali – grazie anche al maggior numero (+25%) degli accertamenti bancari eseguiti – hanno consentito di scoprire materia imponibile sottratta a tassazione ai fini dele imposte sui redditi per un valore pari a 1.365 milioni di euro, a cui va aggiunta un’Iva evasa per 445 milioni di euro e rilievi ai finiIrap per 35 milioni euro.

In particolare, due aspetti hanno avuto un peso rilevante sul fenomeno evasivo quali il “sommerso” e le “frodi carosello”.

Per quanto riguarda sia il “sommerso d’azienda” che “il sommerso da lavoro”, gli interventi ispettivi hanno portato alla scoperta di ben 506 evasori totali, ovvero soggetti totalmente sconosciuti al fisco, i quali hanno sottratto alla tassazione ben 475 milioni di euro, mentre sul fronte dei “lavoratori in nero o irregolari”, i finanzieri ne hanno individuato ben 2.261, consentendo, così, il recupero di ritenute fiscali per 8 milioni di euro.

Una mirata attività ispettiva è stata svolta per contrastare le c.d. “frodi carosello”, perpetrate soprattutto nei settori del commercio di autovetture, di prodotti informatici e dei metalli ferrosi: <!– has been replaced here –>la Guardia di finanza ha constatato 25 milioni di I.V.A. evasa con la conseguente segnalazione, all’Autorità giudiziaria, per i reati connessi, di oltre 800 persone. Tale azione – anche attraverso un impulso all’applicazione del sequestro per equivalente correlato ai reati tributari – sarà rafforzata nel prossimo anno, nell’ottica di tutelare le aziende che operano nella legalità dalle gravi distorsioni del mercato provocate dai criminali che attuano tali tipologie di frodi.

Sul versante della lotta alla criminalità organizzata sotto il profilo patrimoniale, sono state denunciate 259 persone per reati che vanno dall’associazione di stampo mafioso, al riciclaggio e all’usura nonché sequestrati beni, disposti dall’Autorità Giudiziaria, per un valore pari a 464 milioni di euro (di questi, 442 milioni di euro sono relativi ai sequestri operati ai sensi della normativa antimafia e 22 sono correlati ad indagini per reati di riciclaggio ed usura), quasi triplicato rispetto alla media dell’ultimo biennio.

Tali investigazioni si inseriscono in un dispositivo di cui fanno parte tutte le Forze di polizia sotto la direzione dell’Autorità giudiziaria, nella prospettiva di pervenire alla confisca dei patrimoni illecitamente accumulati.

Lotta senza tregua anche sul fronte dell’attività antidroga. Infatti, le indagini delle Fiamme gialle della Campania hanno portato al sequestro di 2 tonnelate di sostanze stupefacenti e psicotrope.

Anche le ispezioni sul versante della tutela della “spesa pubblica” hanno fatto registrare un incremento delle irregolarità constatate. In tale comparto operativo, sono stati accertati incentivi comunitari e nazionali, indebitamente percepiti dalle imprese, per complessivi 205 milioni (più 300% rispetto allo scorso anno) e danni erariali per oltre 37 milioni di euro.

Sempre elevata è la vigilanza sul fronte della lotta alla contraffazione, sia all’atto dell’importazione dei prodotti illegali – provenienti soprattutto a mezzo container dal sud-est asiatico – che nelle fasi della produzione e della commercializzazione. Gli interventi operati in tale settore operativo hanno consentito il sequestro di oltre 13 milioni di articoli merceologici con marchi contraffatti (circa il 20% del dato a livello nazionale), che continuano a minacciare sia il “made in Italy” che la salute pubblica con l’utilizzo sconsiderato di sostanze tossiche nella produzione di articoli di svariato genere.

Per quanto riguarda il contrabbando di prodotti petroliferi, sono state denunciate 421 persone – di cui 50 in stato di arresto – a seguito di 508 interventi, che si sono conclusi con il sequestro di oltre 2.000 tonnellate di gasolio, carburanti e g.p.l., parte dei quali illecitamente miscelati e destinati a ignari automobilisti. Inoltre, gli sviluppi investigativi nei confronti delle organizzazioni contrabbandiere hanno consentito di accertare il consumo in frode di oltre 40.000 tonnellate di prodotti petroliferi.

Relativamente al settore della tutela ambientale, i reparti della Campania, con l’ausilio della componente aeronavale, hanno effettuato 558 interventi, riscontrando 577 violazioni a carico di 986 soggetti, di cui 883 denunciati. In tale ambito, sono state sequestrate ben 1.035 discariche in cui erano state illecitamente sversate oltre 8.000 tonnellate di rifiuti industriali e rottami metallici.

Infine, è da mettere in luce l’attività della componente aeronavale, a cui sono demandati i compiti del concorso alla sicurezza in mare e della vigilanza sulle norme del codice della navigazione e della pesca. Nel corso di 626 missioni, sono state tratte in salvo 24 persone, verbalizzati 392 soggetti per violazioni al codice della navigazione e alla normativa in materia di pesca marittima, per cui si è proceduto al sequestro di oltre 46 tonnellate di prodotti ittici.

Nel corso dell’incontro, oltre al Rapporto Annuale 2008 della Guardia di finanza, è stata presentata anche l’edizione 2009 del calendario storico del Corpo il cui tema è la vigilanza della “privativa fiscale sull’estrazione del sale”. La pubblicazione, attraverso la consueta e suggestiva veste grafica, rende la testimonianza di una realtà – che potremmo traslare nella nostra epoca – in cui i finanzieri da una parte contrastavano il contrabbando del sale e dall’altro tutelavano gli stessi “salinari”, allorquando erano vittime di soprusi e violenze.

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