Commissione Beni Ambientali, Piazza attacca Cennami

di Redazione
Giuseppe PiazzaMONDRAGONE. Il dirigente del Pdl di Mondragone ed ex assessore all’Ambiente e all’Urbanistica, Giuseppe Piazza, critica il sindaco Achille Cennami sulla questione della Commissione Beni Ambientali.
“A
distanza di oltre un mese e mezzo dall’aver evidenziato il fatto che il
Sindaco di Mondragone presiedeva la Commissione per la Tutela dei Beni
Ambientali senza possederne i requisiti,
– afferma Piazza – nulla è cambiato, anzi, la
situazione è peggiorata! L’aver sorpreso la maggioranza in un operato
che non rispondeva ai dettami normativi, ha prodotto un effetto
collaterale: ‘Il Sindaco non può presiedere la commissione? Benissimo,
allora le sedute non si convocano più!’.

E’
dal lontano mese di agosto che ormai non viene più convocata la
commissione e – di conseguenza – presso l’Ufficio Tecnico giacciono
decine di pratiche edilizie e centinaia di pratiche di condono che
aspettano invano di essere esaminate.

Tutto
questo, naturalmente, va a totale discapito dei cittadini che
pazientemente stanno aspettando per un loro sacrosanto diritto; eppure
la legge regionale in merito è chiara: ‘La commissione deve essere
presieduta dal responsabile dell’Ufficio Tecnico e non dal Sindaco’.

Ora
se l’Ente ha nominato un nuovo dirigente dell’area tecnica, il quale è
operativo da oltre quaranta giorni, non si capisce il perché non venga
convocata la commissione preposta. Che ci siano forse interessi ‘politici’
nell’esercitare la funzione di presidente della commissione? O forse
che non si riesce a trovare chi, all’interno della maggioranza, debba
interessarsi della questione urbanistica?

Tutto
ciò ai cittadini mondragonesi non interessa alcunché, essi vogliono-
senza indugio – che si ritorni al più presto all’esame delle loro
legittime istanze.

A
tutto questo si aggiunga il fatto che se la Regione Campania per fine
anno, come si profila, non predisporrà il Piano Paesistico Regionale,
imposto dal Codice per la Tutela del Paesaggio (Codice Urbani), i
Comuni non potranno più essere delegati all’esame delle pratiche e, di
conseguenza, tutte le istanze dovranno essere trasmesse alla regione
con le lungaggini burocratiche che conosciamo.

A
quel punto, peròm
– conclude Piazza – bisognerà avere il coraggio di giustificare alla
cittadinanza le proprie inefficienze! E dire chiaramente che non si
conosceva la Legge Regionale n°16/2004, per cui si è commesso l’errore
di presiedere ciò che non era consentito e creare oltre che disservizi
anche danni economici ai cittadini”.

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