Guzzanti: “Il connubio Berlusconi-Putin mi fa vomitare”

di Redazione

Paolo GuzzantiROMA. Un attacco durissimo quello di Paolo Guzzanti, deputato Pdl ed ex presidente della Commissione Mitrokhin, al premier Silvio Berlusconi.

Dal suo sito internet, interviene sulla crisi del Caucaso, difendendo la Georgia, e accusa il Cavaliere di non perdere occasione per lodare il suo amico Putin. Guzzanti, a cui di recente è stata tolta la scorta, cita le frasi proferite dal premier nel corso dell’incontro di ieri con i deputati del Pdl alla Camera. “Berlusconi ha superato se stesso paragonando il presidente georgiano Saakashvili a Saddam. Ho vomitato. Ieri sera ho ascoltato da Berlusconi parole terribili e inaccettabili che non avrei mai voluto ascoltare. Di questa storia ne ho abbastanza. Ciò che ho trovato più grave, inaccettabile e nauseante è stato il tono con cui Berlusconi ha ripetuto a megafono le storie della propaganda russa, dicendo che bisognava ad andare a prendere quello là, quel Saddam, intendendo il presidente Saakashvili. Mi fa schifo e non capisco l’allineamento col capo del Kgb al potere”.

Lo stesso rivela anche il contenuto di una telefonata tra Berlusconi e Bush, che gli sarebbe stata raccontata dal Cavaliere. “Mi telefona Bush e mi dice: hai visto cosa ha fatto il tuo amico Putin? Ma Putin è amico mio quando fa le cose che non ti piacciono e amico nostro quando fa quelle giuste? Sentiamo, che ha fatto? E Bush: Ha cancellato tutti i candidati dalle elezioni locali, tutti, e li ha sostituiti con uomini suoi, dal primo all’ultimo”. A quel punto, stando sempre al racconto di Guzzanti, Berlusconi sarebbe andato a Mosca e avrebbe detto a Putin: “Cos’è questa storia dei candidati? E Putin: ma sai, avevano candidato tutta gente sui 70 anni, quindi erano tutti legati al passato sovietico. Ho voluto dare una svecchiata e ho ordinato di far mettere quarantenni, gente che dirige aziende. Va bene, dico io”.

E ancora: “Berlusconi ha anche detto che quella russa non sarà proprio una democrazia perfetta, ma sapete, ci vuole del tempo per passare dal totalitarismo alla democrazia”. Guzzanti poi conclude: “Ieri sera avevo l’impressione di ascoltare qualcuno che esprimesse parole, sorridenti per di più, per giustificare Hitler”.

Ecco il testo integrale del post pubblicato da Paolo Guzzanti su www.paologuzzanti.it

IERI SERA HO ASCOLTATO DA BERLUSCONI PAROLE TERRIBILI E INACCETTABILI CHE NON AVREI MAI VOLUTO ASCOLTARE. MA POICHE’ INVECE LE HO UDITE, NON POSSO E NON VOGLIO FINGERE DI NON ESSERE STATO TESTIMONE E HO DUNQUE IL DOVERE CHE HANNO TUTTI COLORO CHE ASSISTONO A UN MISFATTO: CHIAMARE A RAPPORTO LA PROPRIA COSCIENZA E METTERLA AL CORRENTE DEL CONFLITTO.

DICHIARO DUNQUE DA IERI NOTTE UNA INSUPERABILE CRISI DI COSCIENZA: LA MIA COSCIENZA E’ LA SOLA ENTITA’ CUI IO DEBBA ESSERE FEDELE.

CON I LEADER POLITICI SI E’ LEALI, NON FEDELI. E IO LEALMENTE DICO CHE DI QUESTA STORIA NE HO ABBASTANZA. CIò CHE HO TROVATO PIù GRAVE, INACCETTABILE E NAUSEANTE è STATO IL TONO CON CUI BERLUSCONI HA RIPETUTO A MEGAFONO LE STORIE DELLA PROPAGANDA RUSSA, DICENDO CHE “BISOGNAVA AD ANDARE A “PRENDERE QUELLO LA’, QUEL SADDM”, intendendo il presidente Saakashvili .

Berlusconi ha riconfermato più volte in modo imbarazzante, anche perché sempre sorridente e faceto trattando una questione di una gravità morale gigantesca, la sua amicizia con Putin ed ha detto che il suo amico Putin, che deve essere un omonimo di quello che comanda a Mosca, non ne poteva più di udire i racconti strazianti di madri schiacciate dai carri armati (georgiani), donne violentate (dai georgiani) poveri soldati uccisi (russi) e così – quando ce vo’ ce vo’ – ad un certo punto anche un sant’uomo come lui ha perso la pazienza e ha fatto ciò che ha fatto Hitler con la Polonia.

Anche Hitler era seccatissimo con i polacchi: i polacchi nel 1939 erano uno strazio, sempre a manifestare sentimenti antidedeschi, a provocare incidenti di frontiera, per cui alla fine anche quell’altro sant’uomo di Hitler (bisogna pur capirlo) perse la pazienza e invase, spalleggiato dal suo compagno di merende Stalin che invase dall’altra parte.

Ieri sera avevo l’impressione di ascoltare qualcuno che esprimesse parole, sorridenti per di più, per giustificare Hitler. Mi sembrava di essere nel 1938-39, a Monaco e dopo Monaco, quando Winston Churchill disse. ” Hanno sacrificato l’onore per fermare la guerra, ma avranno sia il disonore che la guerra”.

Mi sentivo e mi sento preso da un senso di saturazione. Basta. Avrei capito un discorso di realpolitik: Putin è un porco, ma dobbiamo comprargli il gas perché ci conviene.Questo mi avrebbe fatto schifo, ma l’avrei capito. Ma mi fa schifo e non capisco l’allineamento con il capo del KGB al potere. Berluconi ha anche raccontato il seguente dialoghetto, che cerco di riprodurre a memoria:

“Mi telefona Bush e mi dice: hai visto che cosa ha fatto il tuo amico Putin?”

“Ah, adesso Putin è amico mio quando fa le cose che non ti piacciono e amico nostro quando fa quelle giuste? Sentiamo, che ha fatto?”
E Bush: “Ha cancellato tutti i candidati alle elezioni locali, tutti, e li ha sostituiti con uomini suoi, dal primo all’ultimo”.

“Allora io vado a Mosca e dico: che cos’è questa storia dei candidati? E Putin: ma sai, avevano candodato tutta gente sui settant’anni, quindi erano tutti legati al vecchio passato sovietico. Io ho voluto dare una svecchiata e ho ordinato di far mettere quarantenni, gente che dirige aziende (cioè del KGB), gente che ha posizioni di respnsabilità (cioè del KGB). Ah’ va bene, dico io: ho capito. Il povero Putin era colpevole soltanto di aver svecchiato:

Quindi Berlusconi sa. Ma giustifica, ammorbidisce e accompagna. Ha anche detto, e lì rimpiango di non essermi alzato e di non essere andato via: “D’accordo, quella russa non sarà proprio una democrazia perfetta, ma sapete, ci vuole del tempo per passare dal totalitarismo alla democrazia”.

Falso ! La Germania è passata dal totalitarismo alla democrazia (due totalitarismi), la Cecoslovacchia, poi divisa in due repubbliche, le repubbliche baltiche, l’Ucraina ci ha provato e ci prova, la Georgia, molti Stati sudamericani come il Cile sono pssati tutti dal totalitarsmo pià buio alla democrazia completa anche se imperfetta, come la Spagna e il Portogallo, senxa una transizione di gulag, omicidi, giornali chiusi, dominio di una classe affaristica della polizia segreta.

LA GENTE APPLAUDIVA, VENERAVA. Io più modestamente vomitavo.

Io ieri non ho celebrato il secondo anniversario dell’assassinio della più grande giornalista investigativa e libertaria e democratica della Russia, amica fraterna del mio Litvinenko, una eroina borghese, una donna che ha dedicato la sua vita alla verità specialmente sul modo criminale e truffaldino con cui fu lanciata la seconda guerra cecena usata da Putin per farsi un nome e una base elettorale. Altro che Iraq ! Altro che Afganistan ! Altro che vietnam ! Centinaia di migliaia di donne, vecchi e bambini uccisi, un popolo in rotta, la capitale Grozny bombardata.

Vi rendete conto che invadendo la Georgia abbiamo assistituo al ripugnante spettacolo di uno Stato Europeo che fa parte del Consiglio d’Europa il quale invade col proprio esercito un altro Stato europeo indipendente che fa parte del Consiglio d’Europa? Vi rendete conto che è come se la Germaina avesse invaso la Svizzera, o la Francia il Belgio?

Torno all’annoversario della morte di anna, trucidata nell’ascnsore di casa di ritorno dal mercato. Le investigazioni false e corrotte ora sono in mano all’èlite militare.

E allora pubblico un elenco sommario dei giornalisti russi che sotto Putin sono stati ammazzati. Giornalisti come me. Gente che faceva il proprio lavoro. Ammazzati. I loro giornali ridotti al silenzio, le radio chiuse, i siti internet oscurati.

Non aggiungo altro. Scusate se non traduco le parti in inglese, sono sicuro che basti leggere i nomi e le date.

2008
Gli ultimi giornalisti uccisi nella Federazione russa sono stati, ai primi di settembre:
Abdullah Alishaev, un reporter che si occupava di affari religiosi alla televisione locale TV-Chirkey, è deceduto in seguito a ferite di arma da fuoco prodotte da sconosciuti mentre guidava attraverso Makhachkala, la capitale del Daghestan (Federazione Russa).
L’editore del quotidiano Gazeta Yuga, Miroslav Bitokov è stato attaccato da tre uomini fuori la sua casa a Nalchik, capitale del Kabardino-Balkaria (Federazione Russa) ed è finito all’ospedale con il cranio fratturato
Magomed Yevolyev, il proprietario di un sito web critico nei confronti del governo, è stato ucciso con uno sparo alla testa mentre era in un’auto della polizia. La polizia ha poi sostenuto che si sarebbe trattato di un incidente.

Precedentemente erano stati eliminati:
Ilyas Shurpayev, reporter della televisione di Stato russa ‘Canale Uno’, assassinato nel suo appartamento di Mosca. L’uomo, 32 anni, specializzato in inchieste sulla corruzione nelle regioni del Caucaso del Nord, e’ stato strangolato con una cintura e accoltellato. Ore prima della sua morte, sul suo blog, Shurpayev aveva denunciato che gli editori di un giornale del Daghestan si erano rifiutati di pubblicare un suo articolo. Tre giorni prima aveva lamentato di essere il primo nome della lista nera dei giornalisti ai quali non era piu’ permesso appunto di scrivere su giornali del Daghestan.
Il responsabile della radiotelevisione della repubblica autonoma del Daghestan, Gaji Abashilova colpito a morte dai colpi dei killer nella capitale Makhachkala

2007
Konstantin Brovko, journalist of TV company “Gubernia” (Russian: «????????»), killed in Khabarovsk
Ivan Safronov, Military columninst of newspaper “Kommersant”. Died in Moscow on March 2 – cause of death disputed

2006
Vadim Kuznetsov, editor-in-chief of journal “World and home. Saint Petersburg”, killed in Saint Petersburg
Vaghif Kochetkov, newspaper Trud (Labor), killed in Tula;
Ilya Zimin, he worked for NTV Russia television channel, killed in Moscow by an acquaintance;
Vyacheslav Akatov, special reporter, “Business Moscow” TV show, killed in Moscow Region;
Anton Kretenchuk, cameraman, 38th TV Channel, killed in Rostov-on-Don;
Yevgeny Gerasimenko, newspaper “Saratovsky Rasklad”, Saratov;
Vlad Kidanov, freelance journalist, Cheboksary;
Alexander Petrov, editor-in-chief, “Right for Choice” magazine, killed near Omsk – in Altai Republic;
Vyacheslav Plotnikov, reporter, 41st TV Channel, Voronezh;
Anna Politkovskaya, observer, newspaper Novaya Gazeta, Moscow, shot in her apartment building’s elevator;
Anatoly Voronin, business chief of ITAR-TASS; Moscow, stabbed to death in his home

2005
Pavel Makeyev, reporter for TNT-Pulse Company, Rostov-on-Don;
Magomedzaghid Varisov, Makhachkala;
Alexander Pitersky, Baltika Radio reporter, Saint Petersburg;
Vladimir Pashutin, newspaper Smolensky Literator, Smolensk;
Tamirlan Kazikhanov, press service head, Anti-Terrorist Center of the Russian Ministry of Internal Affairs’s Main Department for the Southern Federal District, Nalchik;
Kira Lezhneva, reporter, newspaper “Kamensky Worker”, Sverdlovsk Region.

2004
Yefim Sukhanov, ATK-Media, Archangelsk;
Farit Urazbayev, cameraman, Vladivostok TV/Radio Company, city of Vladivostok;
Adlan Khassanov, Reuters reporter, killed in Grozny;
Shangysh Mondush, correspondent for newspaper Khemchiktin Syldyzy, Tuva Republic;
Paul Klebnikov, editor of Russian version of Forbes magazine, Moscow;
Payl Peloyan, editor of Armyansky Pereulok magazine, Moscow;
Zoya Ivanova, BGTRK broadcaster, Republic of Buryatia;
Vladimir Pritchin, editor-in-chief of North Baikal TV/Radio Company, Republic of Buryatia;
Ian Travinsky, Saint Petersburg, killed in Irkutsk;

2003
Aleksei Sidorov, Tolyatinskoye Obozreniye, October 9, 2003, Togliatti. He was the second editor-in-chief of local newspaper, “Tolyatinskoye Obozreniye” to be shot to death. His predecessor, Valery Ivanov, was shot in April 2002. The newspaper was known for reporting on organized crime and corruption in the industrial city of Togliatti
Yuri Shchekochikhin, Novaya Gazeta, July 3, 2003, Moscow. Deputy editor of the Novaya Gazeta, he died just a few days before his scheduled trip to USA to discuss the results of his journalist investigation with FBI officials. He investigated “Three Whales Corruption Scandal” that involved high-ranking FSB officials. Shchekochikhin died from an “acute allergic reaction” to a substance that was presumably identified as thallium. Dmitry Shvets, TV-21 Northwestern Broadcasting, April 18, 2003, Murmansk. He was deputy director of the independent television station TV-21 Northwestern Broadcasting. He was shot dead outside his station offices. Shvets’ colleagues said their station had received multiple threats for its reporting on influential local politicians.

2002
Natalia Skryl, the Nashe Vremya newspaper, Taganrog town;
Konstantin Pogodin, the Novoye Delo newspaper, Nizhni Novgorod city;
Valeri Batuev, Moscow News newspaper, Moscow;
Sergei Kalinovski, the Moskovskiy Komsomolets, Smolensk;
Vitali Sakhn-Val’da, photojournalist, Kursk town;
Leonid Shevchenko, the Pervoye Chteniye newspaper, Volgograd;
Valeri Ivanov, the chief editor for the Tol’yattinskoye Obozrenie newspaper, the Samara region;
Sergei Zhabin,the press service of the governor of the Moscow region;
Nikolai Vasiliev, Cheboksary city, Chuvashia;
Leonid Kuznetsov, the Mescherskaya Nov’ newspaper, the Ryazan region;
Paavo Voutilainen, a former main editor of the Kareliya magazine, Kareliya;
Roddy Scott, the Frontline-TV TV Company, from Great Britain.
Alexandr Plotnikov, the Gostiny Dvor newspaper, Tyumen city;
Oleg Sedinko, the founder of the Novaya Volna TV and Radio Company, Vladivostok city;
Nikolai Razmolodin, the general director of the Europroject TV and Radio Company, Ulyanovsk town;
Igor Salikov, the chief of the Department of information safety of the Moskovskiy Komsomolets newspaper in Penza;
Leonid Plotnikov, the publishing house “Periodicals of the Mari-El”, Yoshkar-Ola.

2001
Eduard Markevich, 29, editor and publisher of local newspaper Novy Reft in Sverdlovsk Region, was found dead (shot in the back) on September 18. He often criticized local officials and had received threatening telephone phone calls prior to the murder

2000
Vladimir Yatsina, February 20, 2000. A correspondent for ITAR-TASS, he was kidnapped and later killed by a group of Wahhabis in Chechnya
Aleksandr Yefremov, May 12, 2000, Chechnya. A photojournalist of the western Siberian newspaper Nashe Vremya was killed in Chechnya when rebels blew up a military jeep in which he was riding. On previous assignments, Yefremov had won acclaim for his news photographs from the war-torn region
Igor Domnikov, from Novaya Gazeta, July 16, 2000, Moscow.

Unknown assassin hit him repeatedly on the head with a hammer in the entryway of his apartment building in Moscow. The killer was never found. It is believed that the assailant mistook Domnikov for a Novaya Gazeta reporter Oleg Sultanov who received threats from the FSB for his reporting on corruption in the Russian oil industry.
Sergey Novikov, Radio Vesna, July 26, 2000, Smolensk. He was shot and killed in the stairwell of his apartment building. He often criticized the government of Smolensk Region. Iskandar Khatloni, Radio Free Europe, September 21, 2000, Moscow. He was killed at night with axe in his Moscow apartment by an unknown assailant. The motif of the murder is unknown, but Khatloni work on stories about the human-rights abuses in Chechnya
Sergey Ivanov, Lada-TV, October 3, 2000, Togliatti. He was shot five times in the head and chest in front of his apartment building. He was director of Lada-TV, the largest independent television company in Togliatti, which was an important player on the local political scene
Adam Tepsurgayev, Reuters, November 21, 2000, Chechnya. A Chechen cameraman, he was shot at a neighbor’s house in the village of Alkhan-Kala. He produced most of Reuters’ footage from Chechnya in 2000, including shots of Chechen rebel Shamil Basayev having his foot amputated.

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