6 ottobre 1582, il giorno che non esiste

di Redazione

calendario gregorianoPapa Gregorio XIII, convintosi, nel 1582, che il calendario giuliano, quello proposto in pratica da Giulio Cesare, contenesse delle imperfezioni e che fosse necessario metterci mano, convocò una speciale commissione, …

… di cui facevano parte Christopher Clavius, gesuita e matematico che veniva dalla Baviera, Luigi Lillo, medico calabrese, Padre Ignazio Danti, perugino matematico, per risolvere il problema.

Questi, partendo dalle misurazioni che aveva effettuato Niccolò Copernico e che erano state pubblicate in “De Rivolutionibus orbium coelestium libri sex”, che sono i sei libri sui movimenti circolari dei corpi celesti, capace di misurare con impressionante certezza sia l’anno tropico che quello siderale, diedero vita a quello che sarà il “Calendario Gregoriano”. Lo stesso Papa Gregorio XIII dalla sua Villa Mondragone (di Monte Porzio Catone), emanò la bolla papale “Inter Gravissimas” con la quale introduceva il nuova calendario che partirà il 15 ottobre del 1582 e che andrà a cancellare tutti i giorni che vanno dal 5 al 14 di ottobre del vecchio calendario giuliano. Il calendario, che è quello che oggi conosciamo, si basa sulla ciclicità delle stagioni, divide l’anno in 12 mesi di durata diversa, per un totale di 365 o 366 giorni (anni bisestili che ricorrono ogni quattro anni).

Naturalmente non tutti i paesi accettarono subito la nuova formula di calendario , i primissimi furono l’Italia, la Spagna, il Portogallo, la Polonia, la Lituania, il Belgio, l’Olanda, il Lussemburgo e via via arrivarono tutti gli altri. In coda arrivò la Svezia che però lo adotterà nel 1753. dovendo avere un anno, il 1712 , con ben 30 giorni a febbraio. La Russia lo adotterà solo nel 1918, ma nel 1923 pone mano alla periodicità degli anni bisestili , nasce il Calendario Soviet, che prevede che sono bisestili solo gli anni che diviso per 9 danno resto 2 o 6, per cui si avrà una prima discordanza con il Calendario Gregoriano nel 2800, bisognerà quindi attendere quella data per capire se i russi cambieranno idea o meno. Il problema vero comunque della variazione sta nel fatto che il calendario giuliano proponeva l’equinozio di primavera il 25 di marzo ed il 25 dicembre, giorno di Natale, corrispondeva al solstizio di inverno.

Questo fatto faceva sì che la Santa Pasqua, che il Concilio di Nicea del 325, aveva stabilito cadesse la prima domenica dopo il plenilunio di primavera, veniva spesso collocata in una data sbagliata, con errori di 10 e più giorni. Pertanto per recuperare questo errore si stabilì che dopo il 4 ottobre del 1582, ci fosse il 15 ottobre, senza alterare la sequenza dei giorni della settimana, quindi il 4 ottobre del 1582 fu un giovedì ed il 15 ottobre dello stesso anno fosse invece un venerdì, equinozi e solstizi furono messi a posto nelle date attuali e la Santa Pasqua riuscì a tenersi nelle date prestabilite.

Per tale convenzione gli anni sono esattamente uguali ogni 400 anni, perché in 400 anni vi sono 146.097 giorni che è un numero divisibile per 7 e quindi anche i giorni della settimana si ripetono eguali ogni 400 anni. Secondo poi la proposta di John Herschel dei primi dell’800, dovremmo non avere anni bisestili nei multipli di 4000, quindi nell’anno 4000, 8000, 12000 e così dicendo, ma l’idea potrebbe essere anche quella di adeguarsi al Calendario Soviet ma per questa scelta crediamo non avremo problemi, almeno noi.

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