27 ottobre 1962, si schianta al suolo l’aereo di Enrico Mattei

di Redazione

Enrico Mattei Accadde Oggi. Enrico Mattei nasce il 29 aprile del 1906 ad Acqualagna, in provincia di Pesaro.

Famiglia modesta la sua, con 5 figli, il padre Antonio è un brigadiere dei Carabinieri e proprio la sua promozione nell’Arma fa si che la famiglia si sposti a Matelica (Macerata). Studia in collegio a Vasto e da giovanissimo entra nella fabbrica per letti di Scuriatti, come operaio verniciatore, quindi passa alle Concerie Fiore. Qui fa una carriera rapida, operaio, aiutante chimico, a soli venti anni è direttore di laboratorio. Ritorna a Matelica e diventa collaboratore del padrone della locale conceria. Nel 1929 con la grande crisi l’azienda chiude e Mattei si trasferisce a Milano dove, con sorella e fratello, apre una prima fabbrichetta di oli emulsionanti per le industrie conciarie e tessili. Nel 1934, a 28 anni, fonda l’Industria Chimica Lombarda. Nel 1936 sposa a Vienna Greta Paulas, nel frattempo diventa ragioniere e si iscrive all’Università Cattolica. Nel 1943 fa amicizia con Giuseppe Spataro che lo avvicina agli ambienti antifascisti milanesi. Il 25 giugno sempre del 1943 entra a far parte con Boldrini dei gruppi partigiani. Per la Democrazia Cristiana entra nel Comando Militare Alta Italia. Subito nel dopoguerra viene incaricato di liquidare le attività dell’Agip, ma la sua fine intelligenza e il suo fiuto per gli affari fanno sì che disattenda a questo ordine e rilanci. Raddoppia la perforazione dei pozzi, allarga la ricerca mineraria in Valle Padana. Nel 1953 fonda l’Eni, l’energia italiana trova una propria, valida e salda strada di crescita. Mattei si muove sul difficile scenario internazionale con arguzie e capacità incredibili. Si pone con gentilezza e capacità diplomatica con tutti gli Stati Esteri ed ovunque riesce a fare affari e a portare benessere non solo al nostro paese. Il 27 ottobre l’aereo sul quale viene da Catania, diretto a Linate, precipita a Bascapè, in provincia di Pavia. Con lui muoiono il pilota, Imerio Bertuzzi, ed il giornalista americano William Mc Hale. Questa morte resta tra i misteri italiani e in molti ancora oggi credono che il “partigiano-capitalista” Enrico Mattei fosse stato vittima di un feroce attentato. Di lui resta il ricordo per la costruzione di uno dei più grandi imperi dell’Italia che conta.

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