Diana rivelò: “Se uccidono zio è colpa di Sandokan”

di Redazione

luogo dell'omicidioCASAL DI PRINCIPE. All’indomani dell’uccisione di Stanislao Cantelli, zio del collaboratore di giustizia Luigi Diana (alias ‘o Manovale), diverse sono le piste seguite dagli inquirenti.

Prima fra tutte quella che porta al gruppo di fuoco che fa capo a Giuseppe Setola, spietato killer della camorra tuttora latitante. Proprio il nome della vittima risulta durante l’udienza di un processo che vedeva le dichiarazioni del pentito Diana contro i Casalesi. Infatti, in un acceso dibattito verbale, il capo indiscusso della camorra casalese Francesco Schiavone (alias Sandokan), tirò in ballo Cantelli, tanto che Diana disse: “Se zio muore è colpa di Sandokan”. Una profezia, quella di Diana, che si è avverata ieri mattina in un circolo ricreativo di Corso Umberto quando contro Stanislao Cantelli sono stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco (sembra una quinidicina, di una calibro 9×21). Una lunga scia di sangue ha attraversato il locale, terminando sul marciapiede antistante il circolo. Sul posto gli agenti del reparto prevenzione crimine, i paracadutisti della Folgore, i carabinieri della locale compagnia e la Scientifica. Dopo i rilievi e l’arrivo del medico legale, la salma è stata traportata a Caserta per l’autopsia. Cantelli aveva anche un legame di parentela con il boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, detenuto e condannato all’ergastolo: il fratello della moglie della vittima aveva sposato la sorella del boss.

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