Legalità: Cigl, Cisl e Uil firmano documento

di Redazione

Cgil, Cisl e UilCASERTA. Questa mattina 26 settembre, 2008, le strutture sindacali del settore giustizia hanno tenuto un incontro sul difficile tema della legalità a Caserta.

Dalla riunione è scaturito un manifesto che ha posto in evidenza i punti cruciali della questione sicurezza e giustizia sul territorio provinciale. Di seguito il documento ufficiale stilato in chiusura del meeting:

“La legalità non è una moda. E’ piuttosto un modo di pensare e di vivere: l’equivalente di civiltà. Il contrasto alla criminalità organizzata è una battaglia per la modernizzazione civile ed economica di un’area fondamentale per lo sviluppo del Paese. In questo territorio questa battaglia non può essere vinta, e forse nemmeno combattuta, se, tra l’altro, non si creano le condizioni minime per il funzionamento dell’unica, e certamente insufficiente, struttura operativa della Giustizia in questa Provincia. Infatti è nota la drammatica situazione in cui versano gli Uffici Giudiziari del Circondario di S.Maria C.Vetere che, a fronte di un imponente carico di lavoro, legato alla notevole estensione ed all’altissima densità criminale del territorio di competenza, non dispone di risorse in grado di soddisfare la domanda di Giustizia, tanto da provocare una pericolosa deriva di sfiducia e di rassegnazione. Nel merito, si evidenziano:

– la incongruente allocazione degli Uffici Giudiziari sul territorio, che richiederebbero una più razionale distribuzione;

– la inadeguatezza e la frammentazione delle strutture che non favorisce l’operatività del personale, spesso impegnato a fare la spola tra vari edifici;

– la mancata informatizzazione dei servizi e l’assenza di specifiche professionalità;

– la progressiva e consistente riduzione delle disponibilità finanziarie indispensabili all’acquisto di materiale di cancelleria e alla fornitura di servizi (carta per fotocopie, penne, toner, appalti per la pulizia, ecc.);

– la carenza di personale amministrativo determinata dalla pianta organica sottostimata rispetto a quelle che sono le reali attribuzioni di attività (per il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sussiste il rapporto di due unità di personale amministrativo per magistrato, mentre presso altri Tribunali vi è un rapporto di 3,6 amministrativi per magistrato);

– il mancato rispetto delle normative contrattuali già applicate per le altre Amministrazioni;

– il mancato turn-over provocato dai blocchi delle assunzioni legiferati negli ultimi anni”.

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