Caserta, il governo invia 500 militari. E’ caccia a Cirillo e Spagnuolo

di Redazione

Alessandro Cirillo e Oreste SpagnuoloROMA. Il Consiglio dei Ministri dà il via libera all’invio di 500 soldati in provincia di Caserta per far fronte all’emergenza criminalità.

Ad annunciarlo il ministro dell’Interno Roberto Maroni. Nel corso del cdm il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha tuttavia chiarito che i 500 militari non siano sottratti ai 3000 che già svolgono da agosto attività di pattugliamento e vigilanza nelle città italiane. Nel casertano, e in particolare sul litorale domizio, luogo dei due agguati compiuti dal clan dei Casalesi, in cui sono morti un italiano gestore di una sala giochi e sei extracomunitari, erano già arrivati 400 uomini (150 poliziotti, 150 carabinieri e 100 finanzieri) per dare la caccia ai componenti del gruppo di fuoco che sta terrorizzando la zona.

Ieri il primo arresto di uno dei presunti killer, Alfonso Cesarano, 30 anni, individuato nell’abitazione dei genitori a Baia Verde, frazione balneare di Castelvolturno, dove sono stati uccisi i sei immigrati di origine africana. Arresto che ha provocato non poche polemiche poiché Cesarano era agli arresti domiciliari, infatti era già finito in manette in una recente retata delle forze dell’ordine.

Intanto, nel mirino degli inquirenti ci sono due latitanti di cui si conosce l’identità. Si tratta di Alessandro Cirillo (detto ‘o Sergente, ritenuto una delle menti del gruppo di fuoco) e Oreste Spagnuolo. Del commando farebbero parte anche gli altri latitanti Giuseppe Setola, Emilio Di Caterino, Giovanni Letizia e i fratelli Vargas. In pratica, quel che resta delle fazioni Bidognetti-Schiavone, ridimensionatesi dopo la cattura dei rispettivi capi (Francesco Bidognetti, alias Cicciotto ‘e mezzanotte, e Francesco Schiavone, alias Sandokan) e chevuole imporre la propria supremazia sul territorio. A capo del gruppo ci sarebbero Setola e Cirillo.

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