Aprilia, tabaccaio indagato per omicidio. I vicini: “Ha fatto bene”

di Antonio Taglialatela

La tabaccheria di Davide MarianiROMA. E’ stato rimesso in libertà ma resta indagato per omicidio volontario Davide Mariani, il tabaccaio di 44 anni che nella notte tra lunedì e martedì, ad Aprilia, ha sparato e ucciso uno dei ladri, un 21enne romeno, che stavano rubando stecche di sigarette nel suo negozio.

Mariani, che abita con la moglie Daniela Cremonini, la figlia 18enne e il figlio 12enne sopra il negozio situato in via Fossignano, zona periferica spesso vittima di furti e rapine, è stato svegliato dall’antifurto e dai rumori provenienti dal basso. Ha imbracciato il fucile calibro 12, legalmente detenuto, e avrebbe tentato di uscire dalla porta, che però era stata sbarrata con del filo elettrico dai malviventi. Si sarebbe quindi affacciato al balcone, prima gridando e dopo sparando alcuni colpi in aria. I ladri, secondo il racconto della figlia 18enne, avrebbero minacciato di uccidere lui e la sua famiglia. Mariani poi sarebbe sceso in strada e avrebbe sparato un altro colpo, stavolta ad altezza d’uomo, colpendo a morte il giovane romeno Daniel Margineau. I complici, almeno cinque, sembra tutti della stessa nazionalità, sono scappati lasciandosi dietro tre sacchi pieni di sigarette. Sul posto arrivavano i carabinieri e il magistrato di turno.

“Non volevo uccidere. I rumori mi hanno svegliato”, ha detto Mariani ai militari. “Sull’impianto a circuito chiuso ho visto che all’interno del negozio c’erano due ladri. Ho provato a uscire di casa ma la porta era sbarrata. Dal balcone ho urlato di andar via e con il fucile da caccia ho sparato in aria, ma loro mi hanno minacciato. Allora sono sceso”.

I ladri avevano rapinato la tabaccheria già tre volte dall’inizio dell’estate, sette dall’inizio dell’anno.

Ora, l’accusa di omicidio nei confronti di Mariani sta scatenando polemiche. “Non si vive più, non vediamo mai forze dell’ordine e se Davide ha sparato non aveva altra scelta”, affermano alcuni vicini di casa che hanno portato solidarietà alla famiglia del tabaccaio. “Ha fatto bene”, urlano altri.

Intanto, la Fit, Federazione italiana tabaccai, attraverso il suo presidente Giovanni Risso, annuncia che pagherà un avvocato per Mariani. “Ancora una volta – spiega Risso – torna alla ribalta, e nel modo più drammatico, il problema della sicurezza delle nostre tabaccherie”. “Se si pensa che era la terza volta in poco tempo che al nostro associato svuotavano la tabaccheria – ha continuato Risso – si capisce come la gravità del fenomeno, soprattutto in alcune aree del Paese, sia sotto gli occhi di tutti. Proprio per questo – conclude – la Fit sosterrà le spese legali della famiglia Mariani, onesti lavoratori e tabaccai da generazioni, da sempre vicini alla nostra Federazione”.

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