13 agosto 1968, Panagulis cerca di uccidere Papadopulos

di Redazione

Alexandros PanagulisAccadde Oggi. Alexandros Panagulis, noto come Alekos, nasce a Glyfada in Grecia il 2 luglio 1939, studia al Politecnico di Atene e si laurea in ingegneria elettronica, passando a vestire la divisa dell’esercito greco e da subito aderendo all‘Onek (l’organizzazione giovanile dell’unione di centro) guidata da Georgios Papandreou senior.

Dopo il colpo di Stato del 21 aprile del 1967, detto dei colonnelli, che cambierà la storia della Grecia, entra a far parte della resistenza contro il regime militare guidato da George Papadopulos, diserta e va ad infoltire le fila della Resistenza Greca. Dal suo esilio di Cipro organizza un attentato contro il dittatore che mette in atto il 13 agosto del 1968. La scena dell’azione è nei pressi di Varkiza, l’attentato fallisce, le bombe piazzate da Panagulis non esplodono e per lui scatta l’arresto immediato. Condotto nel famigerato palazzo dell’Esa, viene torturato e seviziato per ben tre mesi, quindi sottoposto ad un processo farsa che lo condanna a morte. Particolare incredibile è come lo stesso Panagulis, difensore di se stesso proponga la sua condanna per fucilazione, rammaricandosi di non essere riuscito nella sua impresa. Non sarà mai giustiziato, la paura che la sua morte lo trasformi in un eroe e ne nasca una incredibile rivolta popolare è forte.

Panagulis con Oriana FallaciVivrà ben 5 anni e mezzo in una cella di un metro e mezzo per tre. Godrà dell’amnistia del 21 agosto 1974 ed è libero. Il giorno successivo conosce la giornalista italiana Oriana Fallaci che lo intervista e ne diventa la compagna, con lei si trasferirà a Firenze, nella casa di campagna. Nel 1974 in Grecia, dopo l’abdicazione della Giunta Militare, vengono indette le elezioni, viene eletto, senza però ottenere quel plebiscito di voti atteso, deputato di Atene. Continua la sua lotta spietata contro l’Esa (i servizi segreti greci) e la corruzione del prima e del dopo.

Minaccia grosse rilevazioni, al suo fianco resterà solo la Fallaci, uscirà anche dal proprio Partito e la mattina del 1 maggio del 1976 resterà vittima di un misterioso incidente stradale nella sua città natale di Glyfada, le perizie parleranno di un vero e proprio incidente provocato “ad arte”.

Il 5 maggio del 1976 circa un milione e mezzo di greci, al grido di Zi, Zi, Zi (vive, vive, vive) partecipa ai suoi funerali. Con lui scompare uno degli eroi della Grecia moderna, la sua storia sarà poi riportata dalla sua compagna, Oriana Fallaci, nel libro “Un uomo”. Panagulis pagherà con la propria vita, dopo aver visto la morte del fratello Giorgios, anche lui ucciso dai colonnelli.

Le sue poesie, non ancora tutte pubblicate, diventarono attenzione del grande compositore Mikis Theodorakis, anche lui vittima dei colonnelli greci, che ne farà una delle pagine più belle delle musica del Mediterraneo. Oggi una fermata del metrò ad Atene ne ricorda il passaggio su questa terra.

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